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Film da Vedere

‘Ghost – Fantasma’ di Jerry Zucker

Sorprendente melting pot la cui immeritata fama di “romanticismo ideologico” ne ha obliato innovazione e coraggio, Ghost, rivisto con attenzione, rivela una commistione sopraffina di elementi narrativi eterogenei e antitetici e un’abile scrittura capace di concatenare un profluvio di sequenze memorabili

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Ghost – Fantasma, un film del 1990 diretto da Jerry Zucker ed interpretato da Patrick SwayzeDemi Moore e Whoopi Goldberg. Ottenne un enorme successo di pubblico, vincendo tra l’altro due Oscar: uno per la miglior sceneggiatura originale (consegnato a Bruce Joel Rubin), l’altro per la miglior attrice non protagonista, andato a Whoopi Goldberg. Il film, considerato oggi un cult movie, contribuì anche a rilanciare Patrick Swayze, già protagonista di Dirty Dancing – Balli proibiti nel 1987. La pellicola ottenne una nomination all’Oscar anche per il miglior film, il miglior montaggio e la miglior colonna sonora, firmata da Maurice Jarre. Il film fu un vero e proprio successo al botteghino, incassando circa $506 milioni in tutto il mondo, a fronte di un budget di produzione di appena $22 milioni. È stato il film di maggiore incasso globale del 1990.

Il tema principale del film è Unchained Melody, un brano composto da Alex North e Hy Zaret nel 1955, e poi portato al successo dai The Righteous Brothers nel 1965. Grazie al film, il brano tornò ad essere una hit nelle classifiche di molti paesi. La colonna sonora di Jarre ottenne una nomination per l’Oscar alla migliore colonna sonora, ma perse in favore di quella di quella realizzata da John Barry per il film Balla coi lupi.

Sinossi
Fra Sam e Molly è il grande amore, ma lui viene ucciso in un agguato. Il suo fantasma resta vicino alla donna, ma non può comunicare con lei. Quando il defunto Sam scopre che è stato Carl, il suo migliore amico, a volere la sua morte, ha il problema di proteggere la donna dalle manovre del bieco mandante (c’è di mezzo del denaro sporco da riciclare) e trova la collaborazione della veggente Oda.

Sorprendente melting pot la cui immeritata fama di “romanticismo ideologico” ne ha obliato innovazione e coraggio: rivisto con attenzione, Ghost rivela una commistione sopraffina di elementi narrativi eterogenei e antitetici (comicità e orrore, fantasy e melò) e un’abile scrittura capace di concatenare un profluvio di sequenze memorabili (quelle post mortem genuinamente inquietanti). Se la coppia Moore-Swayze è ormai un campione inamovibile di sentimentalismo, il meglio lo riservano i comprimari: la Goldberg è strepitosa e Goldwyn una maschera di raccapricciante meschinità. Quel che si proponeva come un toccante concentrato di fantasy e trascendentale è stato travolto, probabilmente, dalla sopravvalutazione del pubblico e dell’Accademy. Il mito, poi, è, grazie alle mille repliche televisive, un discorso analogo a quello di Pretty Woman.

Tornando, come si diceva una volta, allo specifico filmico, non si possono non notare alcune cose buone che lo rendono quanto meno divertente. Prima della coltellata che si becca, creando la rottura dell’equilibrio della narrazione, Patrick Swayze ha modo di prenotare un posto nella storia del cinema romantico modellando il vaso di ceramica assieme all’amata Demi MooreUnchained Melody fa la sua parte, ed ecco una perfetta alchimia di corpi che si toccano e si accarezzano, si cercano e si trovano. Quando muore, il film comincia ad immergersi nel paradossale e nel surreale più puro e scatenato, in un trionfo di kitsch inverosimile, e trova la sua ragione di esistere nella memorabile caratterizzazione di Whoopi Goldberg, maga da quattro soldi che si rivela insospettabile chiaroveggente. La battuta capitale tocca a lei: “Ho un messaggio da parte di Sam”.

C’è chi ha pianto vedendo i tormenti dello spettro Swayze e le afflizioni della sperduta Moore – specie nell’inevitabile fine; altri non hanno potuto trattenere risatine e risolini qua e là. Per quanto strappalacrime, Ghost è una storia tremendamente spassosa, è un melodramma abitato da commedianti o una commedia vissuta da melodrammatici, o più semplicemente un fantasy sentimentale: perciò funziona. Da non dimenticare, infine, Vincent Schiavelli, eccellente nel ruolo del fantasma cinico e disincantato.

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Ghost - Fantasma

  • Anno: 1990
  • Durata: 116'
  • Genere: Sentimentale, Fantastico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Jerry Zucker