Ultimo minuto, un film del 1987 diretto da Pupi Avati. Scritto dai fratelli Pupi e Antonio Avati con Italo Cucci e Michele Plastino, entrambi giornalisti sportivi, con la fotografia di Pasquale Rachini, il montaggio di Amedeo Salfa e le musiche di Riz Ortolani, Ultimo minuto è interpretato da Ugo Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Diego Abatantuono, Massimo Bonetti, Lino Capolicchio, Nick Novecento, Marco Leonardi. All’interno del film “cameo” del radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto Enrico Ameri, inquadrato nella cabina di Radio Rai impegnato nella diretta della partita al Menti e di altri giornalisti tra cui Aldo Biscardi, Enrico Mentana e Ferruccio Gard.
Sinossi
Walter Ferroni è il manager di una squadra di provincia che milita comunque in serie A. Nonostante i vari campionati vissuti in bassa classifica, Ferroni è quasi sempre riuscito a salvare la squadra dalla retrocessione, spesso giocando “sporco”. Il calcio, però, gli ha rovinato la vita privata, a partire dal rapporto con la figlia.
Il dirigente di una squadretta di provincia viene scaricato all’arrivo del nuovo presidente, marito di una sua ex fiamma. Cercherà di tornare al posto di comando. Pupi Avati aveva appena diretto il suo capolavoro, Regalo di Natale, e poteva permettersi di rischiare con qualcosa di inusuale e diverso. Ne è venuto fuori un film bello e sorprendente, perché in Italia non s’è mai fatto un bel film sul calcio, per di più sul calcio manageriale. Racconta il crepuscolo di un uomo che ha dedicato tutta la vita alla gestione di una squadretta di provincia, sempre con un piede in Serie A e un altro in Serie B. È il ritratto di un uomo sconfitto e deluso, che ha offerto anima e corpo per salvare la propria squadra, anche affidandosi a loschi figuri .Trascurando, in nome del calcio, la famiglia, la figlia, che s’innamora del calciatore più sbandato. Ci sono momenti in cui Ultimo Minuto, pur se antecedente e di totale opposizione tematica, ricorda I protagonisti di Robert Altman: in entrambi i casi si parla di un uomo che si vede far fuori dal suo mondo: per aiutarsi sfrutta quindi l’ultimo arrivato (nel caso di Avati “la stella Paolo Valenti”, interpetato da Marco Leonardi). La sceneggiatura l’ha scritta il regista con due giornalisti sportivi tra i più popolari, Italo Cucci e Pasquale Plastino, e questo rende l’atmosfera della storia ancora più realistica. E poi c’è un cast eccellente, dove spiccano le figure molto avatiane dell’allenatore Luigi Diberti, l’attendente Nik Novecento, il maneggione Diego Abatantuono, il presidente Lino Capolicchio ed, ovviamente, Ugo Tognazzi crepuscolare ed immenso.