Mystic River è un film del 2003 diretto da Clint Eastwood, tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, con Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne.
Presentato in concorso al 56º Festival di Cannes senza ottenere alcun riconoscimento, il film ha vinto due premi Oscar (miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista) e due Golden Globe (miglior attore in un film drammatico e miglior attore non protagonista). Il film è uscito nelle sale cinematografiche italiane il 23 ottobre 2003.
La pellicola è ora su Netflix.
La trama di Mystic River
Sean, Dave e Jimmy da piccoli erano inseparabili, ma si sono persi di vista dopo un tragico evento che ha cambiato per sempre le loro esistenze: il rapimento di Dave da parte di due pedofili. A riunirli, 25 anni più tardi, è un’altra tragedia: l’omicidio della figlia maggiore di Jimmy. Sean, divenuto detective della polizia, è in servizio nella zona e viene incaricato del caso. Ma Jimmy, ex carcerato, non si fida della legge e inizia a indagare per conto suo; giorno dopo giorno, Dave finisce per essere il principale indiziato, ma altri conflitti e altri drammi devono ancora consumarsi.
La recensione di Mystic River
Mystic River è un’opera di rara intensità. Essenziale, nonostante la durata, classica, diretta benissimo e interpretata in modo magistrale dagli attori principali. Dramma a tinte forti. Scandito nella prima parte da una descrizione certosina dei caratteri in un mosaico cittadino e di quartiere che vede al centro il fiume “mistico” del titolo a delimitarne le vicende, come un perno attorno al quale i destini dei vari personaggi si muovono.
Con maestria assoluta, Clint Eastwood ci conduce per mano attraverso gli inferni personali e collettivi di una tragedia a tratti persino shakespeareana (straordinaria la sequenza con Penn e la Linney che sembrano usciti da Macbeth). Qui la violenza e i debiti di coscienza e di vita tagliano l’aria come una lama affilatissima.
Uno dei migliori Eastwood
Uno dei migliori film del regista americano. Un efficace adattamento di un romanzo dello scrittore Dennis Lehane, con una storia drammatica dove i temi della violenza, della colpa individuale e della punizione sono mescolati alle dinamiche di un thriller poliziesco.
La sceneggiatura è firmata da Brian Helgeland e risulta senz’altro più complessa e sfaccettata rispetto a quella di un “giallo” di ordinaria amministrazione. Riesce a conferire un adeguato approfondimento psicologico ai personaggi e alle loro complesse dinamiche che risalgono ad un evento traumatico della loro infanzia. La regia di Eastwood è misurata e riprende lo stile classicheggiante già sperimentato in film precedenti, ponendosi al servizio di un cast ispirato, cui si deve buona parte della riuscita del film. Sia Sean Penn che Tim Robbins hanno vinto l’Oscar per la loro interpretazione, e i riconoscimenti appaiono meritati. Grande prova cinematografica.
Clint Eastwood . Il suo cinema cinico, realista e onesto