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Film da Vedere

Aftershock, il kolossal di Feng Xiaogang che rievoca il devastante terremoto di Tangshan del 1976

Nella notte tra il 27 ed il 28 luglio del 1976, la città cinese di Tangshan venne distrutta da un devastante terremoto - il più rovinoso del XX secolo - costato la vita a più di duecentomila persone. Aftershock di Feng Xiaogang è la grandiosa rievocazione di quel tragico evento

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Aftershock, un film drammatico del 2010 diretto dal regista cinese Feng Xiaogang e prodotto da Huayi Brothers, con Zhang Zifeng, Xu Fan, Zhang Jingchu, Chen Daoming, Lu Yi, Zhang Guoqiang e Li Chen. Il film descrive le conseguenze del terremoto di Tangshan del 1976 . È stato rilasciato in Cina il 22 luglio 2010 ed è il primo film “grande film commerciale” IMAX realizzato al di fuori degli Stati Uniti. Il film è stato un grande successo e ha incassato oltre $ 100 milioni al botteghino cinese. Aftershock ha vinto il Premio per il Miglior Film e il Miglior Attore (Chen Daoming) alla quarta quarta edizione dell’Asia Pacific Screen Awards. Con Aftershock (Tangshan dadizhen), Feng unisce abilità tecniche e capacità di comprensione della condizione umana, qualcosa di sorprendente per la scena cinematografica cinese. Il film è stato candidato come miglior film in lingua straniera alla 83sima edizione della cerimonia degli Oscar, mancando nella fase finale l’ambita statuetta.

Sinossi
Nel 1976 un terribile terremoto sconvolge la regione del Tangshan, in Cina. Ovunque si percepisce l’odore di morte e distruzione e una donna, il cui marito è morto sotto le macerie, è messa di fronte al bivio più difficile della sua esistenza: i due piccoli figli, un maschio e una femmina, sono intrappolati sotto un pilastro di cemento e i soccorritori le chiedono quale dei due salvare. In osservanza delle rigide disposizioni cinesi, la madre sceglie il bambino. Data ufficialmente per morta, anche la figlia riesce a salvarsi ma è adottata da un’altra famiglia. Dopo trentadue anni, un nuovo tragico evento riunirà casualmente la famiglia, incapace di superare il dolore vissuto nel tempo.

Taxi Drivers_Aftershocks_Stasera in tv

La recensione di Taxi Drivers (Luca Biscontini)

Un kolossal divenuto campione d’incassi in Cina, con più di cento milioni di dollari guadagnati, un disaster movie attraverso cui vengono narrati oltre tre decenni di storia, a cominciare da quel tragico 1976 quando la terra tremò a Tangshan, provocando oltre 240000 morti, una catastrofe che mise in ginocchio il paese, causando una sofferenza indicibile: Aftershock di Feng Xianogang è un film spettacolare che sa amalgamare felicemente il racconto di un fatto realmente accaduto con il più classico dei melodrammi, riuscendo a raggiungere livelli estetici e narrativi che non hanno alcunché da invidiare alle più fastose produzioni americane. All’epoca dell’uscita, nel 2010, il film venne distribuito in più di 5000 sale cinesi e fu candidato come miglior film in lingua straniera alla 83sima edizione della cerimonia degli Oscar, mancando nella fase finale l’ambita statuetta.

Il prologo, il devastante terremoto, viene realizzato con un’abilità tecnica prodigiosa; la verosimiglianza degli effetti del portentoso evento naturale è impressionante, e si assiste a cinque minuti di pura ecatombe, ed è proprio da lì che ha inizio l’epopea dei protagonisti, due genitori e due figli. Il padre muore per tentare di salvare i piccoli, e la moglie, Li Yuanni (interpretata da una brava Xu Fan), messa di fronte all’obbligo di dover scegliere solo uno dei due bambini per il salvataggio (in quanto entrambi finiti sotto un pesantissimo masso di cemento), opta drammaticamente per il figlio maschio, il quale, gravemente ferito, perde un braccio. Il colpo di scena avviene quando, dopo esser stata disseppellita, la piccola Fang Deng, stesa insieme ai cadaveri, miracolosamente si risveglia, ma per lo shock subito non riesce più a ricordare il suo nome e quanto accaduto. Viene adottata da una coppia di soldati dell’Esercito di Emergenza che aveva prestato soccorso alla popolazione colta dal funesto avvenimento, e comincia, con molte difficoltà, una nuova vita, portando inconsciamente dentro di sé una notevole e comprensibile rabbia nei confronti della madre che aveva preferito sacrificarla. Una situazione, dunque, delicatissima, che si dipana nel corso di oltre trent’anni, nei quali assistiamo allo sviluppo delle vite dei due ragazzi, del loro rapporto con i genitori, e l’occhio del regista si sofferma in particolare sulla vicenda di Fang Deng (interpretata dalla brava e bella Zhang Jingchu) che pur ricordando, col tempo, il suo vero nome, e dunque la sua origine, non tenta mai di ritrovare i componenti della propria famiglia, mossa da un latente senso di vendetta che inevitabilmente la anima. Si segnala in tal senso la struggente sequenza finale in cui madre e figlia si incontrano, cercando di comunicarsi quanto provato durante tutti quegli anni.

E sullo sfondo c’è l’evoluzione politica della Cina, un paese che pur nella dispersività della sua grandezza ha saputo trovare nei momenti drammatici una salvifica coesione che le ha permesso di andare avanti, fino ai nostri giorni in cui la fioritura economica l’ha resa una potenza mondiale che ha definitivamente mutato l’assetto geopolitico globale. C’è dunque tanto nel film di Feng Xianogang, e vale davvero la pena visionare questa opera-manifesto della più recente cinematografia cinese. Un plauso va anche a Tucker Film che ha scelto di pubblicare Aftershock per l’home video (la distribuzione è di CG Entertainment), confermando lungimiranza nel proporre film dall’indubbio valore.

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  • Anno: 2010
  • Durata: 136'
  • Distribuzione: Tucker Film, CG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Cina
  • Regia: Feng Xianogang