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In Sala

La ragazza del mondo

Estremamente documentato senza essere pesante, asciutto e non indulgente a facili sentimentalismi, il film non denuncia né giudica ma certamente descrive ed evidenzia, con rispetto ed onestà, una realtà, quella della Chiesa di Geova, che non lascia molte possibilità di scelta. La pellicola, scritta e diretta con grande capacità stilistica e talento narrativo da Marco Danieli, si avvale di attori notevoli come Sara Serraiocco, Michele Riondino, Pippo Delbono, Marco Leonardi e Stefania Montorsi

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A chi non è capitato nella vita di rispondere al citofono o di aprire la porta e trovarsi ad interagire, spesso provando fastidio o imbarazzo, con i ‘famigerati’ Testimoni di Geova? Oggi, per la prima volta, un’opera cinematografica si addentra nel loro misterioso mondo, e lo fa con sguardo intelligente ed attento, penetrando nelle profondità del complesso sentire umano. Si tratta del film La ragazza del mondo, diretto da Marco Danieli (regista originario di Tivoli e diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia), selezionato al Festival di Venezia nelle Giornate degli Autori ed approdato di recente nelle sale italiane, dopo aver già vinto numerosi premi in Italia e all’estero.

Sinossi: Giulia, studentessa all’ultimo anno di ragioneria, dotatissima per la matematica, appartiene ad una famiglia di Testimoni di Geova: il contesto che la circonda è costellato di regole di ogni tipo, sia relative ai doveri verso la ‘comunità’, come la partecipazione alle adunanze nelle ‘Sale del Regno’ ed il proselitismo ‘door to door’ (caratteristica-simbolo da sempre della Chiesa di Geova), sia legate a precetti personali e comunitari insieme, come l’impossibilità di stringere relazioni sentimentali con persone non legate a Geova, il tabù del sesso prematrimoniale, la necessaria sottomissione della donna nei confronti dell’uomo, la scarsa autonomia decisionale sul proprio futuro rispetto a scelte non considerate in linea con la morale ed il bene comunitario. Ma nella triste vita di Giulia – bella ragazza ma grigia in viso, negli abiti e nelle aspirazioni, costretta forzatamente dai genitori ad abbandonare l’idea dell’Università per un modesto lavoro da contabile presso la ditta del padre – appare un raggio di luce quando, durante l’evangelizzazione in una casa popolare, conosce Libero, un giovane ex-detenuto per spaccio, che la colpisce immediatamente per la sua schiettezza e fisicità. La giovinezza di Giulia, trattenuta e repressa fino a quel momento – anche in classe, dove alcune compagne perfidamente la prendono in giro e la perseguitano per il suo credo e per l’atteggiamento da suora laica – esploderà prorompente come un fiume in piena, dapprima grazie alla complessa storia d’amore con Libero ma in seguito anche come risposta ad un suo personale bisogno inespresso, che traghetterà la ragazza verso l’emancipazione, gradualmente e con enorme sofferenza.

Trovare un equilibrio fra le vecchie e consolidate credenze ed i nuovi orizzonti richiede tempo e pazienza e la strada dell’autonomia, del libero arbitrio e delle scelte consapevoli passa anche attraverso la fase delle azioni contrarie alla propria coscienza. Il prezzo da pagare, la dis-associazione dalla Comunità – temuta dagli adepti come il male assoluto, poiché ai dis-associati nessuno rivolge più la parola né lo sguardo, come a lebbrosi che possano contagiare anche da lontano – aiuterà Giulia, con l’aiuto di una donna già passata per lo stesso percorso, a staccarsi dalla vita di ‘prima’ per diventare una ‘ragazza del mondo’.

Recensione:Ho sempre nutrito grande interesse per i temi dell’identità, della costruzione della persona, del rapporto tra individuo e collettività – ha affermato Danieli –  Quello dell’ortodossia religiosa è, a mio avviso, un contesto ideale per approfondire queste tematiche, perché la manifestazione della volontà individuale si scontra, inevitabilmente, con quelle che sono le sovrastrutture etiche e di pensiero della comunità. Proprio per questo, nonostante il mio film sia dominato da una storia d’amore complessa e appassionata, lo considero un racconto di formazione e non un film sentimentale. L’amore per Libero, un ragazzo dal passato difficile, spinge la protagonista alla ricerca della propria identità ma non è il punto di arrivo del suo percorso: è soltanto il catalizzatore del cambiamento. La vera emancipazione per Giulia arriverà nel momento in cui imparerà a contare sulle proprie forze.”

Estremamente documentato senza essere pesante, asciutto e non indulgente a facili sentimentalismi, il film non denuncia né giudica ma certamente descrive ed evidenzia, con rispetto ed onestà, una realtà, quella della Chiesa di Geova, che non lascia molte possibilità di scelta; certamente la scena del ‘processo’ subito da Giulia sui particolari intimi del suo rapporto con Libero, ad opera di tre uomini di mezza età che indagano quasi morbosamente prima di emettere il verdetto, non lascia allo spettatore grandi ambiguità sul ‘da che parte stare’, al di là della personale e rispettabile scelta di credere al Vangelo, volerlo diffondere e vivere secondo certe convinzioni.

La pellicola, scritta e diretta con grande capacità stilistica e talento narrativo dal regista Marco Danieli e co-sceneggiata da Antonio Manca, si avvale di attori notevoli, come la giovane Sara Serraiocco (già protagonista del film Salvo, presentato a Cannes nel 2013) nella parte di Giulia, abile ed autentica nel trasformarsi ed evolversi nel corso del film; Michele Riondino, nel ruolo di Libero, verace e deciso nel suo intento di far aprire gli occhi a Giulia sulla vita e sull’amore ma preda di un passato che ritorna; Pippo Delbono, straordinario nell’interpretare un anziano della Congregazione che, fra una predica e l’altra, insegue Giulia dopo la sua fuga per leggerle in strada i motivi della dis-associazione; Marco LeonardiStefania Montorsi, nel ruolo dei genitori Geova-addicted, disposti a cancellare la figlia dalla loro vita perché fuoriuscita dagli schemi prestabiliti ed imposti. La colonna sonora originale del film, che segna i passaggi salienti del cambiamento, porta la firma di Umberto Smerilli.

Da segnalare infine la specificità della modalità produttiva, che vede il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma da un lato co-produttore dell’opera (CSC Production con RaiCinema, in coproduzione con Barbary Films), dall’altro la stessa istituzione che ha formato professionalmente gran parte di coloro che hanno contribuito a realizzarla.

Elisabetta Colla

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  • Anno: 2016
  • Durata: 104'
  • Distribuzione: Bolero Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Marco Danieli
  • Data di uscita: 09-November-2016