Dustin Lee Hoffman (Los Angeles, 8 agosto 1937) è un attore, regista e produttore cinematografico statunitense.
Il laureato (1967) di Mike Nichols lo trasforma nel giro di pochi mesi da caratterista sconosciuto a divo candidato all’Oscar, che segnerà gli anni settanta con alcune intense e significative interpretazioni. Attore versatile, “sobrio, flemmatico, energico”, passa con disinvoltura dal thriller (Il maratoneta, 1976, Cane di paglia, 1971) alla commedia (Tootsie, 1982), dal genere realistico di denuncia (Un uomo da marciapiede, 1969), al film politico (Tutti gli uomini del presidente, 1975) a quello favolistico e fantastico (Hook – Capitan Uncino, 1991). Nella lunga carriera ha tratteggiato personaggi di forte drammaticità e complessità “con i quali attraversa più di trent’anni di cinema americano”: da Il piccolo grande uomo (1970) di Arthur Penn al marito ribelle di Cane di paglia (1971, di Sam Peckinpah), dal padre in lotta per la custodia del figlio di Kramer contro Kramer (1979), fino allo struggente Raymond, l’autistico di Rain Man – L’uomo della pioggia (1988). Per questi ultimi due film ottiene l’Oscar al miglior attore, mentre nel 1996 riceve a Venezia il Leone d’oro alla carriera.
Stasera Rete 4 propone due celebri film interpretati da Dustin Hoffman: l’indimenticabile Il laureato di Mike Nichols e Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula.
Il laureato (The Graduate) è un film del 1967 diretto da Mike Nichols, basato sul romanzo omonimo di Charles Webb. Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al settimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al diciassettesimo posto. Celeberrima la colonna sonora di Paul Simon & Art Garfunkel.
Benjamin Braddock, promettente rampollo di facoltosa famiglia, ha terminato gli studi (ma il “graduate” è qualcosa di meno del nostro leureato). Viene dato un party in suo onore, ma lui si ritira in camera. Viene raggiunto dalla signora Robinson, amica di famiglia, che gli chiede di accompagnarla a casa: qui lei tenta di sedurlo, ma arriva il marito. In seguito, però, Benjamin e Mrs Robinson diventano amanti. La relazione termina quando Benjamin conosce Elaine, la figlia dei Robinson: i due si innamorano, ma la madre di Elaine non ci sta e le rivela come stanno le cose. La fanciulla pianta Benjamin e si accinge a sposare il ragazzo perbene che i genitori vogliono per lei. Ma Benjamin tenta il tutto per tutto in chiesa, durante la cerimonia.
Tutti gli uomini del presidente (All the President’s Men) è un film del 1976 diretto da Alan J. Pakula. È ispirato al libro omonimo di Bob Woodward e Carl Bernstein, e ripercorre le vicende che hanno portato alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon. La pellicola ha vinto quattro Premi Oscar.
Bob Woodward e Carl Bernstein, due giornalisti del Washington Post, indagano senza troppe speranze su cinque uomini arrestati mentre cercano di trafugare documenti del partito democratico. A poco a poco scoprono che tutti i collaboratori del presidente Nixon sono coinvolti nello scandalo. I due sono sottoposti a pressioni di ogni tipo perchè non rendano pubblici i risultati dell’inchiesta, ma loro non si fermano. Nasce così lo scandalo Watergate che costringe Nixon alle dimissioni. E’ anche un film di impegno politico-sociale, interpretato da due attori che non hanno mai nascosto simpatie per i democratici. Ma Pakula lo trasforma, con una regia stilizzata e ipnotica, in un apologo sul potere di grande sottigliezza.