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‘Questo e quello’: il film di Sergio Corbucci con Manfredi e Pozzetto

Un film che resiste alla prova del tempo e sa ancora incuriosire e divertire. Ottimi Nino Manfredi e Renato Pozzetto che duettano in maniera esilarante

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Questo e quello è attualmente disponibile su Sky.

Se chi scrive non erra, Questo e quello è l’unico film in cui Nino Manfredi e Renato Pozzetto recitano insieme, regalando non pochi momenti di autentica ilarità. In realtà, il lungometraggio, diretto dal maestro Sergio Corbucci, è diviso in due episodi (Questo… amore impossibile e Quello… col basco rosso), di cui i due attori sono rispettivamente protagonisti, sebbene si ritrovino a duettare in un paio di gustose sequenze: la prima, quella del primo episodio (di Pozzetto), in cui Manfredi interpreta uno strampalato medico che fornisce un’improbabile consulenza a Giulio Scacchi (un disegnatore sballato, alla ricerca della giusta ispirazione); nella seconda, Pozzetto è il fidanzato di Daniela (Désirée Nosbusch) e chiede a Sandro Cipollini un consiglio per sbloccare la ragazza, da anni ossessionata dalla fantasmatica figura dell’uomo ‘col basco rosso’.

Il primo episodio

A sceneggiare il film troviamo un fuoriclasse del cinema italiano, Bernardino Zapponi (le sue collaborazioni vanno da Fellini a Bolognini, Risi, Salce, Scola), coadiuvato in quest’occasione dai due interpreti. Il risultato è un film gradevole, in cui ad essere messe sotto osservazioni sono alcune nevrosi sessuali che già all’epoca (siamo nel 1983) avevano fatto la loro comparsa. Come di consueto ad accompagnare tali questioni, di per sé anche serie, c’è un’atmosfera scanzonata, laddove Giulio Sacchi (Pozzetto) è vittima di una messa in scena ordita dal suo agente (il sempre ottimo Gianni Agus).

Quest’ultimo, per stimolarne la creatività, lo fa incontrare con una splendida donna (l’incantevole attrice svedese Janet Agren, che ha attraversato in lungo e in largo la commedia italiana degli anni ’70 e ’80). Il tranello funziona, il disegnatore realizza la storia d’amore voluta fortemente dal suo agente, e l’epilogo, sebbene beffardo, è lieto. Si segnala in questo episodio anche la presenza di Michela Miti, un’attrice che pur avendo all’attivo una ridotta filmografia ha segnato non poco l’immaginario cinematografico di quegli anni.

Il secondo episodio

Nell’episodio successivo, forse più riuscito del precedente, troviamo Sandro Cipollini a destreggiarsi con la figlia di un’antica amante (la ancora avvenente Sylva Koscina), che lo mette non poco in difficoltà, piombandogli in casa e reclamando un’attenzione che il mite uomo cerca di darle, sebbene non sappia bene, viste le improvvise impennate motive della ragazza, come gestire la situazione. Esilaranti le sequenze in cui la giovane si sveste impudicamente davanti all’attempato scrittore, il quale, con un certo impaccio, cerca di mantenere la calma.

Ma la scena più gradevole dell’interno film rimane, a parere dello scrivente, l’incontro tra Manfredi e Pozzetto del secondo episodio: dopo aver spiegato a Sandro che Daniela ha un blocco sessuale, Gregory (Pozzetto) intona senza sosta Non restare a dormir sola, un brano cantato da Dario Fo – con la collaborazione di Fiorenzo Carpi – nel 1965 all’interno della commedia La colpa è sempre del diavolo. Gustosissime sono le miriadi di espressioni del viso di Sandro, il quale, pur cercando di interrompere quell’infinita litania, si ritrovare a canticchiare la filastrocca col suo interlocutore, fino a che entrambi non cadono in un sonno improvviso.

Tiriamo le somme

Insomma, Questo e quello non è certamente uno dei film più significativi di quel periodo cinematografico, ma la bontà della sceneggiatura, unita alle ottime prestazioni dei due protagonisti (in particolare Manfredi), dà luogo a un’operetta divertente e interessante al tempo stesso, che lo spettatore segue con attenzione, grazie al ritmo coinvolgente e scoppiettante. Nino Manfredi dimostra ancora una volta la sua statura di attore: una pausa, un cambio di sguardo, un movimento delle mani, tutto del suo gesticolare in scena è prezioso, e chi osserva non può far a meno di ammirarlo, di apprezzarne l’ennesima eccellente prestazione. Un film che resiste alla prova del tempo e sa ancora incuriosire e divertire. Se ne consiglia la visione a chi l’avesse perso, e alle nuove generazioni che, in tal modo, potrebbero far esperienza di un modo di fare cinema che non può che essere rimpianto.

Luca Biscontini

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  • Anno: 1983
  • Durata: 113'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Sergio Corbucci