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Limited edition blu-ray per Knock knock e Regression

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Senza alcun dubbio, il week-end della Festa del papà non era mai stato tanto eccitante quanto pericoloso per l’architetto Evan Webber cui concede anima e corpo KeanuMatrixReeves, felicemente sposato e con due splendidi figli, ma lasciato solo nella sua lussuosa abitazione durante un fine settimana destinato a cambiargli drasticamente l’esistenza.

Perché, rifacimento del Death game (1977) di Peter Traynor che annoverò tra i protagonisti la Colleen Camp qui presente in una piccola parte e coinvolta in qualità di produttrice, Knock knock (2015) di Eli Roth lo vede alle prese con le due apparentemente innocenti ma in realtà giovani e sexy Genesis e Bell, le quali – rispettivamente incarnate dalla Lorenza Izzo di The Green inferno (2013) e dalla Ana De Armas di Trafficanti (2016) – bussano alla sua porta in una serata piovosa e lo convincono ad accoglierle in casa nell’attesa dell’arrivo di un taxi.

Situazione che, con la terribile accoppiata convinta che stare insieme ad una persona per tutta la vita rappresenti l’andare contro la propria natura e che quella umana sia l’unica specie a praticare la monogamia, non può fare a meno di trasportare il tutto nell’ambito del filone home invasion, consentendo all’autore di Cabin fever (2002) e Hostel (2005) di distaccarsi dai suoi consueti deliri a base di sangue e frattaglie sparse per dedicarsi, invece, ad una attenta costruzione della tensione.

Man mano che, con moderna tecnologia – dai telefoni cellulari ai social network – aggiunta rispetto alla pellicola originale e quiz a base di scariche elettriche cui viene sottoposto il protagonista, trascina la circa ora e quaranta di visione in un gorgo di sesso, devastazione casalinga, violenza e peccato volto a rivelare come in un solo momento si possa distruggere quell’intoccabile (?) nucleo sociale meglio conosciuto come “famiglia”.

Con interviste ai tre interpreti, quattordici minuti di making of, una scena e un finale alternativi (questo con commento di Roth opzionabile), a renderlo disponibile su supporto blu-ray in una limited edition comprendente booklet all’interno della confezione è Koch Media per la sua collana Midnight Factory, oltretutto dispensatrice del Regression (2015) tramite cui il cineasta di origini cilene Alejandro Amenábar fa il suo ritorno al thriller, abbandonato dai tempi di The others (2001).

Regression

Ritorno al thriller che pone la Emma Watson della gettonatissima saga fantasy Harry Potter nei panni di Angela Gray, la quale, trovati rifugio e pace nella religione dopo aver perso la madre in un incidente automobilistico, confessa di essere stata violentata dal padre John Gray alias David Dencik, che ammette la propria colpa senza averne memoria.

Una vicenda che, ambientata nel Minnesota del 1990, prende spunto da fatti realmente accaduti negli Stati Uniti degli anni Ottanta per tirare in ballo sia David Thewlis nel ruolo dello psicologo che smaschera un orribile mistero nell’aiutare l’uomo a rivivere i suoi ricordi, sia Ethan Hawke in quello del detective Bruce Kenner, sempre più implicato nelle indagini sull’accaduto.

Indagini che sembrerebbero riguardare qualcosa di diabolico, mentre ci si riallaccia in maniera evidente al filone delle sette sataniche cinematograficamente cavalcato dagli spagnoli tramite titoli quali Nameless – Entità nascosta (1999) e Darkness (2002) di Jaume Balagueró tra la fine del XX secolo e l’inizio del successivo.

Del resto, pur non rinunciando a un rito con cannibalismo, una sequenza di sesso da incubo e il memorabile momento dal sapore anni Settanta in cui la nonna della protagonista si trova alle prese con misteriose voci nella casa, è la forma di un giallo a tinte psicologiche quella progressivamente assunta dal tecnicamente lodevole elaborato.

E le cupe atmosfere dichiaratamente ispirate a quelle dei super classici Rosemary’s baby – Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski e L’esorcista (1973) di William Friedkin non possono fare a meno di assumere – parallelamente all’atipico epilogo dal (retro)gusto di critica sociale verso la psicosi di massa – i connotati del pregio più grande della ora e quarantasei totale… in questo caso accompagnata da trailer italiano, nove minuti di dietro le quinte ed interviste ai già citati Hawke, Watson e Amenábar.

Francesco Lomuscio