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DVD/Blu Ray

Rock the Casbah di Barry Levinson in dvd

Rock the Casbah, nonostante alcune scelte molto criticabili in fase di sceneggiatura, intrattiene piacevolmente per tutta la sua durata, e le trovate disseminate nei 116 minuti di visione funzionano, perché Richie Lanz (Bill Murray) è un antieroe, uno che dissacra ogni cosa che tocca, riportandola alla sua dimensione terrena, facendo emergere tutta la fragilità di un mondo che andrebbe riformato per intero

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Diciamolo chiaramente: c’è del buonismo a buon mercato, acritico, gratuito, in questo Rock the Casbah di Barry Levinson, scritto dallo sceneggiatore Mitch Glazer, giacché il sogno americano ormai ampiamente diffuso su tutto il globo, e quindi anche nell’arretratissimo Afghanistan – ennesimo teatro di guerra installato dall’alfiere del capitalismo -, diviene, ancora una volta, il deus ex machina attraverso cui emanciparsi da una condizione disagiata, con un colpo di spugna miope di fronte alle effettive situazioni drammatiche prodotte proprio da quell’ideologia che si vuole promuovere e diffondere. Più semplicemente: non c’è una vera autocritica della tendenza guerrafondaia degli Stati Uniti in questo film, si denuncia solo, abbastanza superficialmente, lo stato di caos che inevitabilmente regna in un luogo reduce da un acceso conflitto, e dove, ancora, l’ordine è lontano dall’essere ristabilito; in più si predica, senza imbarazzo, la necessità dell’emancipazione dei costumi, un processo di adeguamento ai valori del paese occupante, perorando in pieno il tentativo di colonizzazione culturale e politica avanzato, ormai da anni, dagli USA.

Certo, il film di Levinson voleva probabilmente schivare la retorica di un mea culpa ampiamente prevedibile, ma non si può, almeno a parere dello scrivente, sottrarsi da una riflessione che la storia messa in scena inevitabilmente richiede, e non bastano le blande allusioni (il protagonista, Bill Murray, è uno spiantato e fallito produttore musicale, Kate Hudson è un prostituta senza scrupoli, Bruce Willis un mercenario violento e imprevedibile) alla decadenza morale e antropologica di un popolo (quello americano) per sostenere la volatilità di una sceneggiatura che sfiora gli argomenti senza mai veramente affrontarli, puntando su un lato emotivo che trascende qualsiasi valutazione più consistente.

Premesso ciò, c’è da elogiare senza incertezza l’ottima prova del protagonista, che ancora una volta (il riferimento è a Broken Flower di Jim Jarmusch) offre una prestazione assai riuscita, proprio perché sempre trattenuta, mai prevedibile, e il suo volto fermo, a tratti impassibile, ammalia, fornendo la cifra stilistica di un umorismo che trova la sua matrice in un illustrissimo antesignano quale Buster Keaton; i tempi comici sono perfetti, le battute arrivano in modo mai prevedibile, e colpisce la sua capacità di adattarsi spontaneamente alle situazioni estreme in cui, suo malgrado, viene a trovarsi. Da segnalare in tal senso la sequenza in cui, di fronte a un manipolo di soldati Pashtun, un gruppo etnico-linguistico che abita in prevalenza l’Afghanistan meridionale e il Pakistan, Richie Lanz (Murray) ‘canta’ una versione mediorientale di Smoke on the water dei Deep Purple, suonando un improbabile ‘ukele’, e i volti degli astanti si caricano di stupore di fronte a cotanta performance. Il film, considerando le mancanze suddette, grava completamente sulle spalle di Murray, che riesce titanicamente a sostenerlo, impedendo ai detrattori di bollarlo come esperimento non riuscito. Si, perché Rock the Casbah intrattiene piacevolmente per tutta la sua durata, e le trovate disseminate nei 116 minuti di visione funzionano, proprio perché Lanz è un antieroe, uno che dissacra ogni cosa che tocca, riportandola alla sua dimensione terrena, facendo emergere tutta la fragilità di un mondo che andrebbe riformato per intero. Quindi, come si diceva all’inizio, se c’è una critica in questo film va ricercata proprio nei caratteri dei personaggi, disillusi, ferocemente realisti, e che però trovano a migliaia di chilometri da casa la possibilità di redimersi (ed è proprio questo aspetto che si vuole stigmatizzare: troppo facile questa concessione data loro da chissà quale pulpito).

Insomma, c’è anche del buono, indubbiamente, nell’ultimo film di Barry Levinson, la narrazione scorre fluida, senza incertezze, fino al pilotato epilogo in cui si giubila. Da vedere, dunque, se non altro per apprezzare le gesta di Murray e riaffacciarsi su uno scenario, quello afghano, che è ben lungi dall’essere risolto.

Distribuito da Eagles Pictures, Rock the Casbash è disponibile in dvd in formato 2.35:1, con audio in italiano e in inglese (DD 5.1) con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali una simpatica clip sul personaggio interpretato da Murray e, infine, il trailer.

Luca Biscontini

  • Anno: 2015
  • Durata: 116'
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Barry Levinson