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Cult Movie

‘Il club delle prime mogli’ e la forza della leggerezza

Tra humour tagliente, look impeccabili e un’irresistibile voglia di riscatto, Il club delle prime mogli celebra la solidarietà femminile come la più elegante delle vendette

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Una commedia cult che unisce risate, emancipazione e amicizia: la rivincita delle prime mogli con stile e ironia.

Uscito nel 1996 e diretto da Hugh Wilson, Il club delle prime mogli è una commedia corale che riesce a coniugare leggerezza e riflessione, affrontando con tono ironico e brillante temi profondamente legati alla condizione femminile e al concetto di potere all’interno dei rapporti di coppia.

Amicizia, dolore e rinascita

Ai tempi del college, Brenda, Elise, Annie e Cynthia sono ottime amiche che si promettono a vicenda di non abbandonarsi e di esserci l’una per l’altra. Anni più tardi, Anni, Brenda e Elise si ritrovano al funerale di Cynthia, diventata una donna ricca e di successo ma al contempo molto triste e sola, lasciata dal marito per una ragazza più giovane e per questo morta suicida. Le tre protagoniste decidono allora di non stare a guardare l’evolversi della situazione, coscienti di essere fortunate e benestanti ma anche accomunate dall’abbandono dei rispettivi mariti, attratti da ragazze più giovani e attraenti. Decidono quindi di reagire architettando un piano per vendicarsi dei loro ex: fondano il Club delle Prime Mogli con una sede propria e con tanto di interviste televisive e lancio pubblicitario. Lentamente i progetti procedono e arrivano al bersaglio. Brenda fa venire alla luce l’amministrazione poco pulita dell’attività del marito, proprietario di una catena di negozi di elettronica. Annie fa in modo di rilevare le quote dell’agenzia pubblicitaria del marito, che così diventa un suo dipendente e, Elise, che è un’attrice in crisi, riesce a incastrare il marito rendendolo produttore di un film che dovrà rilanciarla. Riescono a raggiungere i loro obiettivi trasformando il dolore in forza, la rabbia in solidarietà, la vendetta in rinascita personale.

Una regia elegante e tre interpreti irresistibili

La sceneggiatura, tratta dall’omonimo romanzo di Olivia Goldsmith, si distingue per la sua vivacità satirica e per un ritmo narrativo serrato, sostenuto da dialoghi taglienti e da una costruzione comica che non scade mai nella farsa. Wilson dirige con mano sicura, lasciando spazio al talento delle tre protagoniste, le cui interpretazioni sono il vero motore del film: la spontaneità di Bette Midler, l’eleganza ironica di Goldie Hawn e la nevrosi controllata di Diane Keaton creano un equilibrio perfetto tra comicità e introspezione.

Oltre la commedia: un manifesto di emancipazione

Sotto la superficie del racconto leggero, Il club delle prime mogli nasconde una critica affilata al sessismo sistemico, all’ossessione per la giovinezza e alla dipendenza emotiva che spesso caratterizza i rapporti matrimoniali tradizionali. La colonna sonora – con la celebre You Don’t Own Me di Lesley Gore – diventa manifesto simbolico di una rivendicazione femminile che trascende l’epoca del film.

Un classico che parla ancora al presente

A trent’anni dalla sua uscita, l’opera conserva intatta la sua freschezza e il suo potere liberatorio, dimostrando come l’umorismo possa essere uno strumento di emancipazione e di affermazione identitaria. Il film rappresenta una lezione di autoironia e di resilienza, un film che parla di rinascita più che di vendetta, di amicizia più che di rivalsa, e lo fa con una leggerezza che non toglie nulla alla profondità del suo messaggio.

È da sottolineare la capacità che ha avuto il film di rappresentare la solidarietà femminile come forza rigeneratrice: un tema che, pur nel contesto glamour e brillante della New York anni Novanta, mantiene una sorprendente attualità.

Una risata che restituisce dignità

Una commedia divertente ma che restituisce dignità e voce a un gruppo di donne spesso relegate ai margini della narrazione cinematografica tradizionale.

Il club delle prime mogli

  • Anno: 1996
  • Durata: 102'
  • Distribuzione: Paramount Pictures
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Americana
  • Regia: Hugh Wilson