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Alice nella città

‘Kràlik’: Un eco di silenzi

Un viaggio nei legami fragili tra padre e figlio

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Kràlik, cortometraggio diretto dal giovane regista ferrarese Alessandro Marchiori Rocca, chiude la sua trilogia dedicata ai legami maschili, seguendo Agosto in Pelliccia (2022) e Sans Dieu (2024). Realizzato in lingua slovacca – una scelta stilistica che amplifica l’atmosfera estraniante – il film esplora il rapporto conflittuale tra un padre e un figlio in un contesto rurale ferrarese. Con una durata di circa 14 minuti, Kràlik (che significa “coniglio” in slovacco) si distingue per il suo approccio intimo e psicologico, radicato nel paesaggio del Delta del Po.

Il cortometraggio è stato proiettato ad Alice Nella Città il 15 ottobre alle ore 16, nella sezione “Onde Corte”

Tra realismo rurale e tensione onirica

Kràlik narra di un padre tormentato da un incubo ricorrente in cui il figlio lo uccide, mentre la loro vita in una fattoria si fa sempre più gravosa. La trama intreccia realismo rurale e tensione onirica, esplorando temi come la fragilità paterna, il peso delle aspettative familiari e il conflitto generazionale. Il “coniglio” del titolo potrebbe simboleggiare vulnerabilità o istinto, un’immagine che si riflette nel rapporto tra i protagonisti. Il film usa il suono – in particolare la lingua slovacca – per creare un senso di alienazione, rendendo il dialogo un’eco emotiva più che un mezzo narrativo diretto.

Alessandro Marchiori Rocca

Campi lunghi, inquadrature intime e una regia minimalista

Alessandro Marchiori Rocca, co-fondatore di DestinationFilm e abile direttore della fotografia, porta in Kràlik il suo marchio visivo: una fotografia dai toni terrosi, con campi lunghi che catturano l’isolamento del Delta del Po, alternati a inquadrature intime che enfatizzano il dramma psicologico. La regia minimalista, supportata da una crew under 25 e attori locali, crea un’autenticità palpabile. Il montaggio alterna sequenze oniriche – gli incubi del padre, forse visivamente disturbanti – a momenti di routine agricola, costruendo un ritmo che cresce verso un climax emotivo. La scelta dello slovacco non è solo estetica ma funzionale: amplifica il senso di distanza emotiva, rendendo il film un’esperienza sensoriale unica.

L’identità maschile con una sensibilità che evita stereotipi

Kràlik brilla per la sua capacità di chiudere la trilogia con coerenza, esplorando l’identità maschile con una sensibilità che evita stereotipi. L’ambientazione ferrarese risulta una protagonista silenziosa, che dona al corto un sapore autentico, vero. La lingua slovacca aggiunge un tocco audace, premiando gli spettatori che amano il cinema d’autore sperimentale.

Kràlik è un’opera potente e intima, che conferma il talento di Rocca nel cinema breve. Con un’estetica raffinata e un cuore emotivo, il corto si rivolge a chi cerca storie che scavano nei silenzi familiari. Offre una riflessione universale sulla vulnerabilità maschile. Un regista che, a soli 28 anni, parla già una lingua cinematografica matura.

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  • Anno: 2025
  • Durata: 14'
  • Genere: Cortometraggio
  • Nazionalita: Italia, Slovacchia
  • Regia: Alessandro Marchiori Rocca
  • Data di uscita: 15-October-2025