Pasquale Squitieri: il vizio della libertà è un docufilm scritto e diretto da Ottavia Fusco Squitieri, vedova del celebre regista napoletano. L’opera è stata presentata il 15 ottobre 2025 presso lo Spazio Roma Lazio Film Commission durante la 20ª Festa del Cinema di Roma, e sarà poi trasmesso su Rai 3 il 20 ottobre alle 16:20.
Prodotto da Piebald Film (Giulietta Revel e Raffaele Veneruso) in collaborazione con Rai Documentari e Cinecittà , il film si propone come un ritratto intimo e profondo di uno dei registi più controversi del cinema italiano.
Le origini e il contesto
Il docufilm parte dalle origini di Squitieri, nel cuore del Rione Sanità di Napoli, un luogo dove “o combatti o ti arrendi”, un contesto che ha forgiato il suo approccio ruvido, urticante e senza compromessi. Nato in un ambiente di forte tensione sociale, il regista ha sempre affrontato temi scottanti come mafia, potere, politica.

Testimonianze dirette 
Il film alterna immagini d’archivio, materiali inediti e una serie di testimonianze dirette, tra cui interventi del regista dalla Mostra del Cinema di Venezia. Tra gli intervistati figurano personalità del mondo dello spettacolo, collaboratori, colleghi e assistenti, tra cui: Franco Nero, Fabio Testi, Gigi Marzullo, Fausto Bertinotti, Valerio Caprara e Steve della Casa.
Accanto alle voci più note, il documentario dà spazio anche alle testimonianze di persone comuni che hanno fatto parte della quotidianità di Squitieri: famigliari, amici, ristoratori, proprietari di bar, idraulici, edicolanti, con i quali discuteva frequentemente a proposito dei suoi interventi a Il Processo del lunedì.
Una figura complessa
Il docufilm si propone di raccontare Pasquale Squitieri nella sua complessità, esplorando la figura dell’uomo e dell’artista nelle sue molteplici sfumature: artista, intellettuale, leader politico, ma anche attraverso i suoi amori, come Claudia Cardinale, uno degli aspetti più noti della sua vita privata. 
Sebbene il suo carattere non fosse semplice, spesso definito difficile e quasi violento, l’obiettivo del docufilm è mostrare la complessità della sua natura: un uomo e un regista con pregi e difetti, segnato da conflitti e forti tensioni nel corso della sua vita, ma sempre protagonista di una ricerca incessante della verità, come nel suo cinema.