È stato presentato alla 20ªedizione della Festa del Cinema di Roma Miss Carbón – qui la recensione – film diretto da Agustina Macri, con protagonista Lux Pascal. Una produzione Morena Films, The Warning of Rivard, in coproduzione con Pensa & Rocca Cine, nelle sale italiane nel 2026, con Fandango. Noi di Taxidrivers abbiamo avuto il piacere di incontrare la regista Agustina Macri.

Chi è Carlita, la protagonista di Miss Carbon, interpretata da Lux Pascal?
È una donna nata con un nome maschile, Carlo. Lei però da sempre si sente una donna e sogna di diventare una minatrice in una regione, la Patagonia, dove questo lavoro è consentito solo agli uomini. Carlita, dunque, fatica doppiamente, perché è donna in un corpo di uomo e desidera fare un lavoro proibito, per tradizione culturale, alle donne.
Per esprimere la propria identità deve lottare, soprattutto con la propria famiglia che pretende da lei un lavoro prettamente maschile, ma lei è donna e si sente tale. Nonostante tutto, riesce a realizzare il suo sogno e diventa minatrice, abbattendo così un retaggio culturale antichissimo.
Lei è ancora lì a lavorare nella miniera, perché il film è tratto da una storia vera. Oggi ha 34 anni e vive in Patagonia e continua il suo percorso di vita e lavoro.
Nel raccontare la vera storia di Carlita, un’eroina, una principessa, protagonista di una favola contemporanea, come Miss Carbón, utilizzi uno stile realistico, con qualche deriva nell’irreale, inserendo diversi inserti visivi di natura onirica. Come mai hai deciso di lavorare su due registri stilistici diametralmente opposti?
Oggi, per noi argentini fare cinema coincide con una visione realistica e spesso anche dura, visto il momento di crisi che stiamo vivendo come popolo. Questa però non era la scelta che volevo fare e fin da subito ho percepito il potenziale della storia, capace di fornirmi innumerevoli elementi che mi avrebbero permesso di far esplodere la magia e la fantasia, ingredienti immancabili in ogni favola.
Una delle mie principali intenzioni è stata, fin da subito, esplicitare il più possibile il desiderio della protagonista di diventare minatrice. Mi sono chiesta: come faccio a trasmettere questo sogno? Quando sono arrivata in Patagonia ho iniziato a conoscere i costumi e le tradizioni dei minatori, tra questi il culto di Santa Barbara. È stata questa figura ad aprirmi la strada della favola, ideale per Miss Carbón. La cosa ha funzionato, perché ha dato un pizzico di speranza al film, impossibile da ottenere se avessi usato solo uno stile realistico.
Come hai scelto il cast?
Nel momento in cui stavo preparando il film, Lux Pascal aveva concluso il suo percorso di transizione e non aveva ancora partecipato a un progetto come donna. Quella di Miss Carbón poteva essere per lei una bellissima occasione.
Per il resto del cast ho lavorato tra Spagna e Argentina, dove ho scoperto tantissimi attori molto bravi. Infine, mi preme ricordare che la maggior parte degli interpreti non sono attori professionisti, ma gente comune, presa lì dove è stato girato in film. Coinvolgere questa gente è stata per me una scelta naturale, in un momento dove tutto sembra così iper realistico. Inoltre con il loro coinvolgimento il film è diventato una grande festa di resistenza.