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PERSO Perugia social film festival

Daniele Segre raccontato al Perugia Social Film Festival

Differente non indifferente: il cinema della realtà ascende.

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Nella giornata di venerdì 27 settembre si è aperta l’XI edizione di Perso, Perugia Social Film Festival. La serata ha preso vita con l’omaggio dedicato a Daniele Segre, con una curata selezione dei suoi artefatti che ha ricordato al pubblico quanto un documentarista sia uno storico essenziale, che adotta la cinematografia come strumento per fissare nella memoria la posterità della nostra epoca.

Il cinema della realtà

L’autore vanta più di 50 titoli nella sua filmografia e dall’archivio, il Cinema Zenith, che ha ospitato l’evento, ha proiettato tre delle sue opere: Il potere dev’essere bianconero (1978), Ragazzi di stadio (1980) e il gran finale Dinamite (1994).

L’ultimo dei citati è esemplare nel cogliere la tempra distintiva di Daniele Segre. Testimonia il suo voto nel rincorrere la verità emotiva degli oppressi ed emarginati, la sua battaglia per costruire un palcoscenico per la bellezza della resilienza umana.

Daniele Segre raccontato dal figlio

Segre ha trovato un liminale addio nel tributo offertogli dal figlio. In chiusura dell’evento, Giovanni Piperno – codirettore del festival – ha accolto Emanuele Segre regalandoci una fenditura sull’immensità del padre. A proposito della vulnerabilità con la quale il regista maneggiava le storie narrate, Emanuele – con voce fiera e risoluta – afferma: 

Tutte le persone che hanno fatto parte parte dei suoi film sanno che Daniele non li ha mai usati. Sanno che la loro voce arrivava. […] Daniele era contro il cinema del dolore, era importante per lui rispettare questo patto con i suoi protagonisti. 

Racconta come il padre non temesse mai l’ignoto. Non per gloria né per ego professionale, si buttava a capofitto in una narrazione perché semplicemente “quel film era necessario”. Con una dimensione produttiva ristretta “l’importante era la storia, non l’attrezzatura”. 

Autore, regista, direttore della fotografia e del suono, fondatore della casa di produzione I Cammelli… Il figlio condivide con l’audience una curiosità: a quanto pare il padre avrebbe tratto ispirazione dalla figura animale del cammello per nominare la sua attività in quanto affascinato dalla tenacia posseduta dall’animale e adottata per sopravvivere alla voracità del deserto, auspicandosi di resistere nell’industria cinematografica, accerchiato da avvoltoi e bestie corrotte, scarsità di risorse e coscienza, proprio come il cammello nel deserto.

 

Addio Daniele Segre.