‘Pobre’ Marciano: un piccolo gioiello sull’universalità del sentirsi soli

Pobre Marciano, il cortometraggio firmato da Alex Rey, partecipa al Soundscreen Film Festival 2025. Selezionato anche al Notodo FilmFest e al Galician Freaky Film Festival, il corto viene presentato a livello internazionale con il titolo “Poor Marciano”.

Alex Rey non si limita alla regia: cura infatti soggetto, animazione, suono, grafica, design e doppiaggio, assumendo su di sé praticamente tutti i ruoli principali.

Il nome che ti viene dato alla nascita può segnare il tuo destino. Marciano lo sa bene, lui che vuole solo un amico con cui cantare…

Un destino buffo e malinconico

Marciano desidera ardentemente un amico con cui condividere la sua passione per il canto, ma ben presto si rende conto che l’universo stesso sembra muoversi per realizzare i suoi sogni, come se un disegno prestabilito stesse prendendo forma.

Con Pobre Marciano, Rey ci presenta Marciano Martínez Muela, un protagonista che porta sulle spalle il peso di un nome ingombrante, quasi una gabbia che non ha scelto. Il cortometraggio gioca su sensazioni contrastanti, oscillando tra ironia, assurdo e malinconia. Da un lato, Marciano appare buffo, tenero e ingenuo; dall’altro, trasmette una solitudine profonda, capace di colpire lo spettatore come un pugno nello stomaco.

Pobre Marciano: semplicità che lascia il segno

L’animazione, volutamente semplice ed essenziale, non ricerca lo straordinario ma rimane fedele alla narrazione, contribuendo a rendere Marciano una figura al margine del quotidiano, quasi un alieno — proprio come suggerisce la metafora centrale del corto.

Il vero punto di forza sta nella capacità di condensare in pochi minuti un piccolo universo completo, che riflette sulla vita e sulle sue contraddizioni. Se da un lato la brevità lascia appena intravedere alcune sfumature psicologiche, dall’altro rende il messaggio più diretto ed efficace.

Pobre Marciano è un piccolo gioiello che affronta destino, sogni e solitudine con leggerezza e sincerità. Un cortometraggio capace di lasciare un segno grazie alla sua sensibilità e a un’ironia pungente, fuori dagli schemi. Una storia che tocca un’emozione universale: il bisogno di non sentirsi soli.