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Sole Luna Doc Film Festival

‘Chasing the Sun: El Shatt’. L’umanità al Sole Luna Doc Film Festival

Un cortometraggio tra immagini del tempo e attuali per un pezzo di storia dimenticato.

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'Chasing the Sun: El Shatt'

Dal 15 al 21 settembre 2025 si svolge a Palermo il Sole Luna Doc Film Festival, il festival cinematografico per gli amanti del documentario. L’evento vede la partecipazione di oltre cinquanta prodotti con altrettante proiezioni previste nell’intera settimana di durata, con particolare attenzione quest’anno a tematiche come la pace e il sottile e fragile equilibrio di convivenza tra umani e ambiente. Tra i corti che partecipano al festival citiamo Chasing the Sun: El Shatt, previsto per la proiezione ufficiale il 19 settembre alle ore 20:30. Il cortometraggio costruito come un documentario ricostruisce la memoria di un luogo perduto, e tuttavia indelebile nella memoria di chi ci ha vissuto: El Shatt.

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Chasing the Sun: El Shatt. Cos’è?

El Shatt è stato un grande campo allestito durante la seconda guerra mondiale in Egitto, che vide un massiccio afflusso di civili dal 1944 al 1946, durante la seconda guerra mondiale. Si trattò di un’operazione condotta principalmente dai britannici per cercare di proteggere i cittadini, prelevati dalla Dalmazia e dalla costa adriatica jugoslava per raggiungere il Mediterraneo e arrivare in Egitto. Chasing the Sun: El Shatt, della regista Ana Bilankov, ci mostra una visione intima da parte di una testimone indiretta (il padre della donna visse a El Shatt), in un luogo che fu doloroso e difficile, privo delle necessità per impedire a bambini e anziani di morire di caldo, e che tuttavia è ricordato anche come una grande prova di resistenza e umanità, grazie alla volontà di coloro che lo abitarono.

'Chasing the Sun: El Shatt'

‘Chasing the Sun: El Shatt’, fonte: Ana Bilankov

Immagini e suoni che ci portano in Egitto

Materiali provenienti direttamente dalla Croazia e da archivi internazionali si mescolano a riprese attuali per presentarci senza pietà questo non-posto nel deserto in Chasing the Sun: El Shatt. Così la memoria frammentata di una storia ancora inesplorata torna alla luce. Partiamo dalla migrazione nel Mediterraneo e arriviamo in Egitto attraverso un viaggio filmico trans-temporale. Iniziamo con luci brillanti e suoni sottili, sibilanti. Ci muoviamo attraverso le acque del Mediterraneo, un viaggio pieno di paura e speranza, per arrivare in un luogo sconosciuto.

Le immagini del campo si alternano a immagini attuali: il deserto si staglia davanti a noi. Ad accompagnare la narrazione pochi, discreti sottotitoli, che silenziosamente raccontano del caldo soffocante, delle condizioni di vita. E della forza di ridere e fare arte, fra spettacoli teatrali e giochi tra bambini. La musica è leggera, una silenziosa accompagnatrice, che riempie le immagini più intense, si fa da parte in fretta per lasciarci il tempo di osservare. La voce della regista, Ana Bilankov, ci accompagna alla chiusura avvicinandoci alla vicenda con la storia di suo padre, un racconto intimo accompagnato da poca musica e immagini del tempo.

'Chasing the Sun: El Shatt'

‘Chasing the Sun: El Shatt’, fonte: Ana Bilankov

Chasing the Sun: El Shatt per conoscere un pezzo di storia dimenticato

In soli diciannove minuti circa, il corto ci racconta una storia troppo spesso dimenticata. Di decine di migliaia di persone che dovettero abbandonare le loro case per sfuggire ai bombardamenti tedeschi. E nonostante le buone intenzioni del governo britannico, furono in molti, tra anziani e bambini, a morire a causa del caldo, della mancanza di cure mediche adatte, delle condizioni del luogo.

Il viaggio fu pieno di paura, e i cittadini evacuati non poterono rientrare in patria immediatamente dopo il termine del conflitto perché non c’erano trasporti sufficienti. Al ritorno non tutti trovarono la loro casa. Bisognava ricostruire.

Chasing the Sun: El Shatt racconta in pochi minuti, e attraverso immagini originali e materiale d’archivio, la storia del campo affinché non dimentichiamo non solo gli orrori della storia, ma anche gli importanti momenti di umanità che non smisero mai di illuminare nel buio. Come un gruppo di persone che fa teatro nel deserto, lontani da casa. Come dei bambini che giocano sulla sabbia, sotto un sole che non gli appartiene.

Un corto crudo e comunque delicato e affettuoso, che tutti gli appassionati di documentari dovrebbero vedere per riscoprire un dimenticato pezzo di storia.

Ciao! Sono Aurora e cliccando qui puoi trovare tutti i miei articoli.

Chasing the Sun: El Shatt

  • Anno: 2022
  • Durata: 19'
  • Genere: Cortometraggio, documentario
  • Regia: Ana Bilankov