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Biennale del Cinema di Venezia

Barrio Triste: un atto di scoperta dentro la poesia urbana di Medellín

La leggenda dei videoclip Stillz debutta a Venezia con Barrio Triste prodotto da Harmony Kornie: un film radicale, hip-hop e ipnotico che trasforma i margini del mondo in un teatro crudo e universale

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Barrio triste Venezia 82

Con Barrio Triste, presentato all’82ª Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, Stillz, regista colombiano e autore di videoclip (per Bad Bunny e Rosalía fra gli altri), regala un’esordio tanto audace quanto poetico, che interpreta in modo squisitamente hip-hop la forma del racconto cinematografico contemporaneo, impreziosito dalla musica trascendentale e viscerale di Arca per un film che è tra le più pure rivelazioni di Venezia 82.

Barrio Triste è un viaggio di scoperta collettiva, sospeso tra realtà e visione, tra l’estetica da videoclip e l’approccio da videoarte. È un film anarchico e coraggioso che mette in crisi lo spettatore, trasformando le sfumature più oscure della marginalità in luce.

Dove l’occhio non arriva

Una vecchia Panasonic miniDV, strumento di reportage rigido e televisivo, scopre un mondo che non aveva mai visto. Quattro ragazzi del Barrio più malfamato di Medellín che tentano di sopravvivere tra rapine, spettrali strade abbandonate e tremenda solitudine, si impossessano della telecamera di un reporter locale e iniziano a documentare la loro realtà, fragile ma vibrante. È un atto di scoperta autentico: anche il pubblico, come lo strumento, si trova a penetrare territori emotivi inesplorati, guidato da un punto di vista empatico e violento.

La citata colonna sonora di Arca in questo non si limita ad accompagnare, ma diventa la struttura emotiva che sostiene l’intero film. Come un base scheletrica su cui Stillz costruisce tutta l’opera, (la quale aveva struttura ma, inizialmente, non una vera e propria sceneggiatura) Arca infonde intensità, dolore e inaspettata inquietudine in ogni sequenza, la musica non è esplicativa ma organica, vicino all’estetica del videoclip, forma in cui Stillz si è affermato a livello mondiale, e completa l’opera trasformandola in un’esperienza visiva sonora coerente e vibrante.

Anarchia come scelta di stile

Stillz, regista fondamentalmente senza regole, incarna questa visione con determinazione: completamente mascherato alla proiezione e assente durante il Q&A, lascia che sia il suo cinema a parlare per lui (o all’occorrenza il suo cappello, che recitava “menos palabras mejor”). Barrio Triste è un’opera che respira di anarchia autentica, dentro e fuori lo schermo; piaccia o meno, è impossibile restare indifferenti.

Barrio triste

Barrio triste @stillz

Harmony Korine, L’eredità di un cinema scomodo

La presenza produttiva di Harmony Korine si percepisce nettamente: Barrio Triste condivide con grandi film quali Gummo o Spring Breakers un impianto che oscillando tra realismo e visione allucinata porta al collasso emotivo e visivo. Eppure, l’opera di Stillz non si limita a ereditare: la traduce in un linguaggio contemporaneo, ridefinendo un cinema post-documentario che è al contempo ravvicinato e surreale

I vari strati di un’opera

L’atto finale è quasi un film a parte, anzi quasi non è un film. Sospeso tra frammenti e silenzi, consegna allo spettatore un’opera sorprendente: meditativa, introspettiva e provocatoria. Non chiude le questioni, ma le alimenta, offrendosi come mosaico di significati aperti all’interpretazione individuale. In un contesto dove l’attenzione è sempre più fugace, Barrio Triste osa rallentare, mettere in crisi lo spettatore con coraggio, trasformando un film in un rituale emotivo.

Barrio Triste

  • Anno: 2025
  • Durata: 84’
  • Genere: Drammatico, sperimentale
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Stillz