‘Bugonia’ la satira fantascientifica di Yorgos Lanthimos

Dopo il Leone d’Oro del 2023 Yorgos Lanthimos è tornato a Venezia 82 con il suo Bugonia. Il film, che sottolinea nuovamente il vincente sodalizio tra il regista greco ed Emma Stone, è una satira sociale molto più reale di quanto possa sembrare.

Bugonia è prodotto da Element Pictures, Fruit Tree, Square Peg, CJENM e dallo stesso Lanthimos ed è distribuito da Universal Pictures dal 23 ottobre.

Qui il trailer

Bugonia

Due giovani con l’ossessione dei complotti rapiscono la potente amministratrice delegata di una grande azienda, convinti che sia un’aliena intenzionata a distruggere il pianeta Terra. (Fonte: La Biennale)

La recensione di Bugonia

Tutto inizia in maniera molto semplice. Tutto inizia con qualcosa di magnifico.

Con queste parole pronunciate fuori campo dal personaggio interpretato da Jesse Plemons inizia Bugonia. Un’apparente tranquillità, un paesaggio naturale (non a caso alla natura viene dato un ruolo di rilievo) e due storie che sono destinate a intrecciarsi. Ma, come nella migliore delle tradizioni, tutto è destinato a cambiare e, secondo Lanthimos, in una certa direzione.

Richiamando un episodio delle Georgiche di Virgilio, che narra la nascita di uno sciame di api dalla carcassa di un bue in decomposizione, sembra quasi che il film voglia farci capire che anche dalle situazioni più drammatiche può venire fuori qualcosa di inaspettato. E lo fa giocando e mescolando i generi.

Le tematiche

Remake del film coreano Save the Green Planet!, Bugonia non si limita a intrattenere con una storia ben narrata e ben costruita, ma affronta tematiche attuali alla maniera di Lanthimos, con quel pizzico di provocazione in grado di suscitare anche divertimento. Dall’ambientalismo, come suggerisce il titolo dell’opera originale, all’elaborazione del lutto, passando per lo sfruttamento delle multinazionali, il regista non si risparmia e condisce il film di interessanti passaggi che vengono messi in luce da tanti elementi, uno su tutti una sceneggiatura sempre precisa che si distende per tutta la durata del film.

Se la prima parte è necessaria per introdurre i personaggi, seppur in tempi e spazi non troppo determinati, la seconda si presenta più come una riflessione sull’essere umano, sulle azioni che esso può compiere e sulle eventuali conseguenze (alla quale si allude in maniera concreta nel finale).

Bugonia e un sodalizio che funziona

Come detto, torna il sodalizio tra il regista greco e la sua attrice prediletta, Emma Stone. Anche se per Bugonia, in realtà, Lanthimos sceglie non solo la Stone, ma anche Jesse Plemons, già protagonista in Kinds of kindness. I due danno vita a dialoghi serrati e concitati che mettono alla prova sia i personaggi che gli interpreti stessi. Tra abilità linguistiche, fisiche e di coinvolgimento nessuno dei due si risparmia.

Bugonia il trailer italiano del film con Emma Stone

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli