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Biennale del Cinema di Venezia

‘Jay Kelly’ cosa resta di una vita di cinema?

Noah Baumbach torna a Venezia con un film che riflette sul cinema, sugli affetti e non solo

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jay kelly recensione

Torna in concorso Noah Baumbach a Venezia 82 dove, dopo Storia di un matrimonio e Rumore Bianco, porta Jay Kelly, la storia di un attore che si avvicina al suo viale del tramonto e che cerca, quindi, di rimettere insieme i pezzi di una vita che gli sta forse sfuggendo dalle mani troppo velocemente.

Il film, con protagonisti un George Clooney in stato di grazia e un Adam Sandler molto a suo agio, è distribuito da Netflix.

La sinossi di Jay Kelly

Jay Kelly segue il famoso attore cinematografico Jay Kelly e il suo devoto manager Ron in un vorticoso viaggio di inattesa profondità attraverso l’Europa. Lungo la strada sono entrambi costretti a fare i conti con le scelte che hanno fatto, i rapporti con i loro cari e con ciò che lasceranno alle generazioni future. (Fonte: La Biennale)

La recensione di Jay Kelly

Un lungo piano sequenza iniziale ci immerge nell’atmosfera di un set cinematografico, la seconda casa di Jay Kelly, celebre attore in procinto di girare l’ultima scena dell’ennesimo suo impegno che gli assorbe gran parte del tempo che, invece, vorrebbe, per quanto possibile, dedicare alla famiglia e, in particolare, alle figlie. Peccato che con la più grande, Jessica, non abbia un buon rapporto e questo si ripercuote in una particolare ricerca di attenzione nei confronti della più piccola, Daisy.

Ecco che si apre un doppio scenario nel film: da una parte l’analisi (e la critica) al mondo dello spettacolo in tutte le sue forme, dall’attore che non può mai essere sé stesso, ma che è costretto a recitare anche nella vita di tutti i giorni al manager che deve dedicare la sua intera esistenza alla persona della quale si occupa, rispondendo a ogni sua esigenza (cheese cake compresi), dall’altra la famiglia e gli affetti che, se vengono a mancare, portano inevitabilmente alla solitudine.

Cosa rimane di Jay Kelly?

Tutti i miei ricordi sono film.

Ripete il protagonista, come a voler provare a uscire da un vortice e da una gabbia che lo ha imprigionato, volutamente, da anni. Lui ha scelto di intraprendere questa carriera, in parte per caso, e da questa ne è stato inghiottito.

Seppur in grado di conservare ricordi positivi, quelli negativi cominciano a pesare, a partire dalle scelte fatte fin dall’inizio e dettate da uno spirito di sopravvivenza più che da un reale bisogno o da una necessità.

Tanti elementi insieme

Alla fine la stessa cosa accade al film di Baumbach che, pur avendo a disposizione grandi nomi e una buona idea sembra non riuscire ad amalgamare bene il tutto. Sono tanti i momenti degni di nota, dai ricordi dell’attore alla scena in treno con i passeggeri estasiati, per non parlare della grande citazione cinematografica finale. Ma alla fine anche il film sembra avere lo stesso destino di un attore completamente assorbito dal lavoro e da sé stesso da non essere in grado di andare oltre.

La rifacciamo?

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

Jay Kelly

  • Anno: 2025
  • Durata: 132'
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: USA, Regno Unito, Italia
  • Regia: Noah Baumbach