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Archivio aperto

Torna “Archivio Aperto” con il concorso cinematografico internazionale dedicato alle opere di found footage

Dal 26 al 30 settembre torna a Bologna il festival di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia dedicato alla (ri)scoperta del patrimonio cinematografico privato, sperimentale e inedito che Home Movies da oltre vent’anni cura, conserva, restaura e cataloga con il suo archivio di oltre 40.000 pellicole.

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Time of liberations: è questo il titolo scelto per la XVIII edizione di Archivio Aperto, il festival di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna in programma a Bologna dal 26 al 30 settembre, con la direzione artistica di Giulia Simi e Sergio Fant.

Archivio Aperto: time of liberations

Un’edizione che riflette sulla liberazione come frutto di un passato lanciato nel futuro, protesa ad abbattere gabbie patriarcali e coloniali, sopraffazioni e ingiustizie economiche e sociali: ma anche liberazione dai meccanismi spesso soffocanti dell’industria cinematografica, con la celebrazione di un cinema – quello privato, d’archivio, sperimentale – più povero ma più libero, “come ci hanno insegnato Maya Deren, Jonas Mekas, o Roberto Rossellini, che 80 anni fa realizzava il film emblema di tutte le liberazioni, Roma città aperta, tra le strade di una città in macerie e utilizzando pellicole scadute”, dice Simi.

Anche quest’anno il programma di Archivio Aperto presenta un Concorso internazionale dedicato alle opere di found footage, realizzate a partire dal riutilizzo di materiali d’archivio, con 10 lungometraggi – 7 in anteprima italiana – e 11 cortometraggi.

Il Concorso riflette una grande varietà di istanze, rielaborazioni del passato e riflessi sul presente,

Coinvolgendo sguardi diversi e archivi di molteplice natura. Tra i film in concorso, direttamente dalla premiere alla Mostra del Cinema di Venezia, Holofiction di Michal Kosakowski (Polonia/Germania, 2025, 102’). Kolossal sperimentale che esplora la rappresentazione cinematografica della Shoah, per alcuni impossibile se non addirittura proibita; attraverso un vertiginoso montaggio di migliaia di estratti tratti da film di finzione realizzati dal 1938 a oggi, il film analizza come l’immaginario della Shoah sia stato codificato e riprodotto dal cinema nel corso dei decenni.

Il drammatico scenario del conflitto israelo-palestinese trova eco in Partition (Libano/Palestina/Canada, 2025, 61’) di Diana Allan, in anteprima italiana, che unisce filmati d’archivio dell’epoca dell’occupazione britannica della Palestina con testimonianze e canti di odierni rifugiati palestinesi in Libano, rileggendo il passato e lo sguardo coloniale, in un’opera drammaticamente attuale.

I materiali d’archivio, più recenti in questo caso, rimandano alla cronaca anche in Special Operation (Ucraina/Lituania, 2025, 65’) dell’ucraino Oleksiy Radynski, realizzato con gli inquietanti filmati di videosorveglianza della ex-centrale di Chernobyl, registrati durante la prima fase dell’invasione russa, quando l’esercito di Putin prese il controllo dell’impianto nucleare sulla via del tentato assalto a Kyiv.

Non solo, ma

Videoheaven (USA, 2025, 180’) del filmmaker statunitense Alex Ross Perry, che presenterà l’anteprima italiana oltre che ad Archivio Aperto anche al Cinema Godard della Fondazione Prada di Milano e al Museo del Cinema di Torino. Racconta con la voce narrante di Maya Hawke e un montaggio enciclopedico di materiali provenienti da centinaia di fonti, da spot televisivi e filmati educativi a film e serie tv di ogni genere, la breve e gloriosa storia dei videonoleggi e della cinefilia creata e nutrita dall’industria dell’home video, e dell’impatto che hanno avuto sulla cultura globale.

Altro illuminante saggio audiovisivo e straordinario lavoro di ricerca e montaggio è The Sense Of Violence di Kim Mooyoung (Corea del Sud, 2025, 114’), potente disamina del ruolo di nazionalismo, anticomunismo, propaganda e censura nella storia del cinema sudcoreano, oggi tra le cinematografie nazionali più popolari e acclamate.

Anteprime italiane anche per The Big Chief di Tomasz Wolski (Polonia, 2025, 85’). Ritratto in chiaroscuro dell’affascinante e sfuggente spia Leopold Trepper, il “direttore” della celebre “Orchestra rossa”. Ovvero la rete di spionaggio russa decisiva per la sconfitta del Nazismo nella II Guerra Mondiale. Arriva anche John Lilly And The Earth Coincidence Control Office di Michael Almereyda e Courtney Stephens (USA, 2025, 85’), con la voce narrante di Chloë Sevigny. Sulla incredibile figura del neurofisiologo e “psiconauta” americano John C. Lilly, audace studioso di cetacei e sperimentatore di sostanze psichedeliche, le cui ricerche poco ortodosse contribuirono a far entrare i delfini nell’immaginario pop del XX secolo, e a trasformarlo da divulgatore scientifico in guru della controcultura e della new age.

Accanto al concorso, come ogni anno,

Le sezioni di cui fanno parte retrospettive dedicate al cinema sperimentale e d’artista, riscoperte di archivi nascosti e a rischio, incursioni nel mondo della letteratura: tra gli highlights, la retrospettiva dedicata a Kenneth Anger per la sezione Storie sperimentali, dedicata a filmmaker che hanno fatto la storia del cinema d’avanguardia; la presenza di Judith Koelemeijer, autrice di Etty Hillesum. Il racconto della sua vita (Adelphi). Ricostruzione della vita della scrittrice olandese vittima dell’Olocausto, protagonista della sezione Poetry, Diary and Novels dedicata a scrittori e scrittrici di rilievo internazionale le cui opere partono dal tema della memoria che si lega alle immagini.

Ospite anche la regista Rose Lowder, che pone al centro della sua filmografia l’ambiente naturale, in una prospettiva decisamente ecologica, per la sezione La natura dell’archivio che esplora le contaminazioni tra natura, archivi e memoria; infine, un programma speciale dedicato a Marinella Pirelli, artista visiva e filmmaker sperimentale, tra le principali innovatrici dell’arte italiana tra anni Sessanta e Settanta, a 100 anni dalla nascita.

Il calendario completo di proiezioni ed eventi sarà disponibile dal 10 settembre sul sito www.archivioaperto.it

Archivio Aperto è un progetto di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia.

Con il contributo di: Regione Emilia-Romagna – Emilia-Romagna Film Commission, Bologna Estate 2025, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena e Settore Biblioteche e Welfare culturale nell’ambito del Patto per la Lettura di Bologna.