Il cinema più libero e inedito torna a essere protagonista. Dal 26 al 30 settembre, Bologna ospiterà la XVIII edizione di Archivio Aperto, il festival di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia. L’evento, diretto da Giulia Simi e Sergio Fant, si annuncia come un “Time of Liberations”, celebrando la capacità del cinema privato e sperimentale di abbattere le convenzioni dell’industria cinematografica e riflettere su temi di rottura, dalla storia alla condizione femminile.
Un programma ricco tra omaggi e retrospettive
Il cuore del festival batte per Marinella Pirelli (1925-2009), artista visiva e filmmaker sperimentale di cui ricorre il centenario della nascita. L’omaggio include una project room dedicata alla sua ricerca visuale, con disegni, fotografie e un’installazione 16mm. L’opening ufficiale del 26 settembre, all’ex Chiesa di San Mattia, vedrà l’attrice Isabella Ragonese protagonista della live performance Il mio possibile vero, con un reading dei testi di Pirelli e sonorizzazioni dal vivo di Laura Agnusdei.
Un’altra figura femminile di spicco è la regista Anna Negri, che presenterà il documentario autobiografico “Toni, mio padre”, un ritratto intimo di Toni Negri realizzato con interviste e filmati di famiglia. Il film, appena presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, sarà proiettato al Cinema Modernissimo il 26 settembre.
La sezione Storie sperimentali omaggia il grande Kenneth Anger con una retrospettiva di 12 film proiettati in pellicola, mentre La natura dell’archivio celebra la filmmaker Rose Lowder, ospite del festival, con una retrospettiva di 15 titoli in 16mm, un’occasione unica per esplorare la sua filmografia a carattere ecologico.
Dalla grande Storia alle micro-storie
Home Movies Novecento proietterà pellicole restaurate che offrono uno squarcio sulla Storia attraverso le vicende private. Tra queste, spicca il filmato del matrimonio del 1933 tra Guido Artom, ebreo, e Cristina Forges Davanzati, figlia di un noto intellettuale del regime fascista. Verranno inoltre mostrati i film in 9,5mm di Nena Lavello, girati 100 anni fa e ritrovati fortunosamente in una cantina.
La sezione Poetry, Diary and Novels ospita la scrittrice olandese Judith Koelemeijer, autrice della biografia su Etty Hillesum, mentre L’archivio che non c’è si concentra sulla storia del Mozambico a 50 anni dalla sua liberazione dal colonialismo portoghese, con proiezioni di fondi filmici inediti.
Il concorso internazionale: uno sguardo sul presente
Il Concorso internazionale presenta 21 opere basate sull’uso di materiali d’archivio, di cui 7 lungometraggi in anteprima italiana. Tra i titoli più attesi:
- “Holofiction” di Michal Kosakowski, un kolossal sperimentale che analizza la rappresentazione cinematografica della Shoah.
- “Partition” di Diana Allan, che unisce filmati dell’occupazione britannica della Palestina con testimonianze attuali.
- “Special Operation” di Oleksiy Radynski, realizzato con i filmati di videosorveglianza di Chernobyl durante l’invasione russa.
- “Videoheaven” di Alex Ross Perry, con la voce narrante di Maya Hawke, che esplora la storia dei videonoleggi.
- “The Big Chief” di Tomasz Wolski, ritratto di Leopold Trepper, il capo dell’Orchestra rossa.
Archivio Aperto, con la sua XVIII edizione, si conferma un punto di riferimento per la riscoperta di un patrimonio cinematografico unico, che celebra la libertà creativa e la forza della memoria.