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Sentiero Film Factory

‘Sammi, Who Can Detach His Body Parts’: l’altruismo come gesto radicale

In concorso a Sentiero Film Factory, un cortometraggio sul valore sovversivo dell'altruismo.

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Oggi sembra sempre più difficile immaginare che ci sia ancora qualcuno capace di dare la vita per gli altri. Eppure, nel cortometraggio di genere fantastico del regista indonesiano Rein Maychaelson, questa possibilità prende corpo – letteralmente. Presentato alla 75ª edizione della Berlinale e in concorso al Sentiero Film Factory, Sammi, Who Can Detach His Body Parts è un’opera che intreccia la meraviglia del fantastico con una dolorosa riflessione sul tema dell’identità.

Il corpo come atto d’amore

Sammi è nato con un inquietante dono: può staccare e muovere a piacimento le parti del proprio corpo. Una condizione che, invece di isolarlo, lo spinge a condividere sé stesso con le persone che ama. Nel corso della sua vita, Sammi ha donato pezzi di sé agli altri, fino al punto che, alla sua morte, di lui restano solo un torso e una testa priva di volto. A ricomporne le spoglie è la madre Lian, da tempo distante, che si mette in viaggio per recuperare quei frammenti dispersi, cercando forse, attraverso quel corpo smembrato, una riconnessione col figlio che non ha mai compreso.

Il corto si inserisce nella recente riscoperta del bodyhorror, genere che vive un nuovo momento di gloria grazie a opere come The Substance (2024) di Coralie Fargeat. Maychaelson ne offre una variante poetica e profondamente umana: il corpo non è qui un luogo di corruzione o di mostruosità, ma di dono estremo, di generosità radicale. Sammi non teme di perdere sé stesso, perché riconosce nell’amore il valore più alto, anche a costo del proprio annullamento.

Il prezzo di essere gentili

Eppure, questa magnanimità non viene accolta con gratitudine. La sua famiglia lo rifiuta, lo respinge, incapace di comprendere un gesto che va oltre i codici di un mondo sempre più individualista. In Sammi si riflettono le tensioni generazionali di oggi: millennial e Gen Z si scontrano spesso con il disincanto e il cinismo delle generazioni precedenti, per cui la gentilezza suona sospetta, e l’altruismo appare come una  debolezza. In un tempo che celebra il successo personale come unica metrica di valore, Sammi pone una domanda disarmante: che fine fa chi sceglie di donare?

Come nel recente Superman di James Gunn, anche qui si afferma un’idea provocatoria: oggi, essere gentili è il vero atto sovversivo, il nuovo punk. Sammi diventa così una figura quasi cristologica, capace di spezzarsi per gli altri, in un mondo che non sa più riconoscere il valore di un gesto gratuito.

Un’opera nata dalla memoria

La regia di Maychaelson sceglie una fotografia dai toni giallo-verdi, capace di restituire un’atmosfera ambigua e perturbante, in equilibrio tra il grottesco e l’emotivo. Il racconto mantiene una delicatezza sorprendente, che riesce a far sorridere pur nella sua tragicità. La sceneggiatura, densa e vibrante, trasporta lo spettatore in un’Indonesia tanto specifica quanto universalmente riconoscibile, perché tocca temi intimi e profondi: l’amore filiale, l’incomprensione, la perdita, la costruzione dell’identità. Il regista ha spiegato l’origine del progetto:

Nel corso della vita, incontriamo molte persone che entrano ed escono dalla nostra esistenza. Alcune arrivano come lezioni, altre come benedizioni, e poche restano, crescendo con noi. Il personaggio di questa storia è nato dai miei ricordi dell’infanzia. Siamo un mosaico delle persone che sono entrate nella nostra vita. […] Quest’opera è un’esplorazione del sé, una sfida all’idea di identità. Cosa ci rende ciò che siamo? Se il nostro corpo venisse diviso in due, quale metà rappresenterebbe davvero ‘noi’? O siamo entrambe le metà? E quando moriamo, seppelliamo il corpo fisico, o è l’idea di ciò che eravamo a definirci veramente?

Un’opera piccola per durata, ma enorme per ambizione tematica, Sammi, Who Can Detach His Body Parts si impone come un cortometraggio significativo e originale. Rein Maychaelson firma un racconto che scuote, che commuove, e invita a ripensare la gentilezza come forma di resistenza. In un mondo che premia chi prende, Sammi ricorda che c’è ancora chi è disposto a dare, anche quando nessuno è pronto a ricevere.

Sammi, Who Can Detach His Body Parts

  • Anno: 2022
  • Durata: 19'
  • Nazionalita: Indonesia
  • Regia: Rein Maychaelson