Il corto della regista Rachida El Garani, premiato in diversi Festival, parteciperà al Sentiero Film Factory, in programma dal 12 al 20 settembre a Firenze. Tratto dal racconto Een kinf van god dell’autrice Rachida Lamrabet, la storia narra di Rachid, un giovane in cerca di lavoro che si trova ad affrontare una realtà composta da razzismo e pressioni sociali.
Rachid: la storia di un ragazzo come gli altri
Il protagonista Rachid, un ventunenne di origini marocchine, interpretato da Zakaria Ridouani, è in cerca di un lavoro. Dopo aver presentato una candidatura, senza successo, come lavapiatti in un ristorante, l’agenzia di collocazione gli offre un lavoro come macellaio. L’Eid al-Adha, festa religiosa più importante per i musulmani, si avvicina, di conseguenza la città necessita di macellai.
Rachid, pur non essendo entusiasta, accetta il lavoro trovandosi di fronte a una difficoltà, uccidere una pecora. I suoi genitori sono orgogliosi di lui e l’imam gli chiede persino di tenere un discorso ai giovani in moschea.
Il suo amore per gli animali permette a Rachid di prendere una decisione. Fuggire dalle aspettative altrui, dedicandosi a ciò che ama di più.

Un cortometraggio di attualità
Rachid è un ragazzo intelligente, a volte ingenuo, che ricorre alle bugie per ottenere un lavoro. Le sue menzogne lo portano a situazioni esilaranti, rendendolo vittima di sé stesso, oltre che del contesto in cui si ritrova. A seguito della mancata assunzione come lavapiatti, a causa di uno chef razzista, Rachid è deluso, vittima di discriminazione per le sue origini.
Se l’atto di discriminazione nei suoi confronti lo ha deluso, e offeso, la conseguenza è accettare un lavoro ricorrendo alla menzogna. Rachid è spinto a mentire, per le pressioni imposte dalla famiglia e nel contesto lavorativo, e sia per evitare di essere discriminato un’altra volta
Il risultato è accettare un mestiere che non fa per lui, uccidere degli animali in un macello. Questa scelta riflette la situazione attuale di diversi giovani, costretti ad accettare un mestiere, un ambiente di lavoro, che non fa per loro. Il desiderio di avere un lavoro a tutti costi, spinto anche dal volere della famiglia, è ciò che conduce il giovane a provare una nuova esperienza. Rachid cerca di adattarsi con l’ambiente di lavoro ma si ritrova nel panico quando deve uccidere una pecora.
Se la famiglia e il contesto lavorativo rappresentano una pressione per il giovane, anche la religione gioca un ruolo importante. Rachid mente riguardo le sua religione dichiarandosi sciita, i marocchini generalmente sono sunniti, pur di evitare di tenere un sermone in moschea.
La religione si impone talmente tanto sul giovane, una tematica fondamentale in un racconto con un protagonista marocchino, da dover ricevere un rimprovero da suo padre per aver mentito sulla religione praticata da lui e la sua famigla.

Il genere e la regia: un notevole risultato
Una storia di attualità, dal razzismo alle pressioni sociali, raccontata con abilità registiche notevoli. Rachida El Garani si dimostra all’altezza. Il corto ha vinto diversi premi. La brillante interpretazione di Zakaria RIdouani, l’aspetto filmico e la messa in scena sono ammirevoli. Il montaggio è curato alla perfezione, scorrevole e in sintonia con la narrazione, il film ha dei continui salti temporali.
Se il montaggio discontinuo è uno dei tanti punti di forza, si ha la presenza dell’effetto riavvolgimento, così come la rottura della quarta parete da parte del protagonista, il genere fa altrettanto il suo splendido lavoro. Raccontare il razzismo, la discriminazione e il peso delle aspettative, attraverso la commedia, è una responsabilità importante.
È proprio attraverso il genere che il corto riesce a spiccare. La sequenza in cui Rachid viene arrestato, sospettato per terrorismo, è una delle più divertenti, ma anche una triste realtà. L’interrogatorio è una pura allegoria del maltrattamento che molti giovani con la pelle scura sono costretti a subire. Il poliziotto alza il tono di voce, minaccioso, spaventando il giovane.
Divertenti senz’altro le situazioni in cui Rachid si ritrova, una più esilarante dell’altra, garantendo una risata allo spettatore. Tutto questo funziona per raccontare temi delicati, attuali e importanti per far riflettere la società contemporanea.
Un giovane che vuole solamente lavorare per avere la sua indipendenza, ma che si ritrova in una realtà complicata e inaspettata. Un cortometraggio riuscito e capace di far ridere e riflettere con il giusto equilibrio.