She Stays-Ella se queda, il nuovo cortometraggio diretto da Marinthia Gutiérrez, mescola dramma e cinema sperimentale in un racconto visivamente e narrativamente intenso. Il corto, ambientato a Tijuana, segue Laura, una giovane ragazza che si ritrova a dover prendere una decisione straziante: accettare di rimanere nella sua città, a causa di un legame amoroso ancora presente, o abbandonarla per andare a studiare in una scuola all’estero. Così, la serata trascorsa con l’amica Ana si trasforma in un percorso tra ansie, silenzi e figure femminili misteriose. Una volta rincontrato il suo vecchio fidanzato, però, Laura si imbatte in una rivelazione onirica: l’iniziazione a una setta di vampire.
Un’esperienza sensoriale e visiva
Il cortometraggio combina diversi generi e linguaggi visivi con stile: nella prima metà sequenze estremamente stilizzate si alternano a una regia di taglio documentaristico. Inoltre, la decisione di riprendere e montare su pellicola avvicina l’estetica e il linguaggio del cortometraggio a quello del cinema sperimentale, creando un senso di familiarità e avvicinando lo spettatore alle vicende della protagonista.
A partire dalla seconda metà del cortometraggio, tuttavia, le emozioni di Laura si concentrano sui movimenti e sui passi di danza della protagonista stessa. Senza abbandonare le scelte registiche della prima parte, la coreografia diventa così essenziale come mezzo narrativo. Laura è incapace di esprimere a parole con il mondo che la circonda le emozioni che vive dentro di sé, e quindi l’unica soluzione che trova è esteriorizzare attraverso i movimenti del corpo e la danza il suo stato d’animo.
Simbolismo e paure interiori
Grazie alla sua abilità nel combinare la danza, lo stile visivo e il mondo immaginario, la regista riesce a parlare di temi comuni come la paura del cambiamento, l’ansia di non sentirsi a casa e le insicurezze interiori sul futuro con uno sguardo sensibile e figurativo. In particolare, per fare questo decide di utilizzare le figure delle “vampire danzatrici” come metafora potente delle scelte di Laura e delle paure che la divorano internamente.
Con She Stays, Marinthia Gutiérrez combina realtà e immaginazione in un unico sviluppo narrativo per costruire un cortometraggio che lascia un segno indelebile nello spettatore. La pellicola non solo affronta le tensioni emotive di Laura, ma invita gli spettatori a riflettere sul modo in cui viviamo le nostre ansie e le scelte che influenzano il nostro futuro. Tra danze, immagini oniriche e simbolismo potente, il corto diventa così un’esperienza sensoriale e visiva che continua a rimanere impressa anche dopo la visione, dimostrando come il cinema possa trasformare emozioni silenziose in passi di danza parlanti.