Al termine della notte è l’ultimo cortometraggio di Stefano Moscone, quest’anno nel programma del South Italy International Film Festival. Scritto da Daniel Coffaro, la fotografia è affidata a Alessandro Mattiolo, la musica a Filippo Cosentino e la scenografia e i costumi rispettivamente a Elena Barberis e Martina Girodo. Un viaggio notturno, una bambina, una città sospesa: un percorso che cerca di rispondere ad alcune delle domande più delicate.
Una luce nella notte

Al termine della notte
Un’eclissi improvvisa ha spento il sole, avvolgendo il mondo in una notte che sembra non finire mai. Le strade, i palazzi, le persone: tutto è sospeso in un silenzio profondo, rotto solo dai passi di Luna, una bambina che non accetta l’oscurità nel suo destino. Determinata a far riavvicinare i suoi genitori, Luna vaga per una città deserta e irreale, cercando indizi, segni, volti che possano guidarla. Il buio la mette alla prova, ma lei continua a camminare tra luci tremolanti e ombre che sembrano seguirla.
Durante questo percorso incontra una figura misteriosa: una donna dai capelli turchesi, enigmatica e fuori dal tempo. Questo incontro cambia il suo cammino e la spinge a guardare oltre la paura. Nella notte più lunga, Luna cerca un modo per ritrovare ciò che ha perso.
Il cast
Sofia Bendaoud interpreta Luna, la bambina che attraversa la notte alla ricerca di un legame perduto. Accanto a lei, Cristiano Omedè e Viola Laviola danno volto ai genitori separati. A completare il quadro, Alessandra Arcangeli è la misteriosa donna dai capelli turchesi.
Al termine della notte: la luce smarrita

Al termine della notte
C’è un’eclissi e la notte avvolge ogni dove. Quello che è sempre stato un punto di riferimento all’uomo, il Sole, non c’è più. Senza la luce che ordina il tempo, che separa il giorno dalla notte, la città è sospesa. Ciò che dovrebbe dare calore e continuità alla vita viene improvvisamente a mancare.
La giovane Luna fa da protagonista alla narrazione, ma è molto di più. Il nome di Luna è già una dichiarazione: come la Luna riflette la luce di un sole lontano, così questa bambina diventa la possibilità di riaccendere un legame spento. È la piccola luce che resiste al buio, quella che rischiara anche la notte più profonda. Il suo sguardo, ancora infantile, si fa carico di un compito più grande di lei: ricucire una frattura e trovare un equilibrio. Luna è uscita cercando risposte alle proprie domande, ma senza nemmeno accorgersene si ritrova ad aiutare il personaggio che l’accompagna nel viaggio, una moderna fata turchina.

Al termine della notte
Lo stile
Luci al neon, riflessi colorati e paesaggi urbani silenziosi: Al termine della notte richiama uno stile visivo preciso. Si ispira al Synthwave, ma non per nostalgia, è piuttosto un modo per dare forma visibile a ciò che abita il buio interiore. Gli echi neon-noir si mescolano con accenti sci-fi. La città si fa labirinto, i bagliori e le ombre protagoniste. Le inquadrature indugiano su dettagli minimi, come luci lontane o riflessi sull’asfalto bagnato, sensazioni di un tempo fermo che pulsa sotto la superficie.
La colonna sonora originale, che porta la firma di Filippo Cosentino, va sulla stessa lunghezza d’onda. Unisce sonorità synthwave e future funk, senza rinunciare a passaggi di lirismo melodico.