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‘Too Much’ – Manuale di sopravvivenza sentimentale

Lena Dunham torna con una romcom caotica, fragile e piena di buone intenzioni, ma che non riesce a decollare.

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Too Much

Lena Dunham, già creatrice dell’iconica Girls, torna dietro la macchina da presa con Too Much, la sua nuova serie per Netflix, composta di 10 episodi. Protagonisti Megan Stalter e Will Sharpe, in una storia che ruota attorno a Jessica: una trentenne brillante, impulsiva e senza filtri, alle prese con i pezzi sparsi di una vita da rimettere insieme.

Da New York a Londra con il cuore spezzato

Jessica (Megan Stalter), trentenne americana con una passione per il romanticismo inglese, è reduce da una rottura dolorosa. Il suo ex Zev (Michael Zegen) l’ha lasciata per mettersi con Wendy Jones (Emily Ratajkowski), influencer giovane, bella e popolare. 

Jessica lavora in un’agenzia pubblicitaria ma sogna di fare la regista. Quando il collega ed ex cognato James (Andrew Rannells) le propone un trasferimento presso la sede di Londra, lei accetta e parte con Astrid, il suo cagnolino senza pelo. 

L’arrivo nella capitale britannica non è dei migliori: l’appartamento non corrisponde alle sue aspettative e la solitudine pesa. Ma in un pub incontra Felix (Will Sharpe), un musicista indie, con cui intraprende una relazione complicata.

Too Much

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Too Much – Due cuori e una chitarra

La serie è a tutti gli effetti una romcom, ma i sentimenti che mette in scena sono tutt’altro che idealizzati.

Jessica è ancora ossessionata dall’ex e, in particolare, da Wendy Jones: le parla in modo immaginario attraverso video che registra come sfogo personale – una sorta di diario 2.0 ai tempi dei social.

Se la vita sentimentale è instabile, quella lavorativa offre qualche gratificazione: il suo capo (Richard E. Grant) all’inizio la detesta, ma viene pian piano conquistato dalla sua eccentricità. Lo stesso accade con i colleghi.

Felix, però, fatica a emergere nel mondo musicale e affronta i fantasmi di un passato segnato da dipendenze. Quando il rapporto con Jessica inizia a vacillare, emergono tutte le insicurezze della protagonista: gelosia, paura dell’abbandono, difficoltà a fidarsi.

Il peso dei traumi nelle relazioni personali

Uno dei temi più evidenti della serie è quello dei traumi emotivi e di come questi influenzino il modo in cui ci relazioniamo agli altri. Jessica, per quanto appaia sicura, esagerata, too much, è in realtà profondamente fragile. Il suo rapporto con gli uomini è problematico: è cresciuta con un padre affettuoso ma assente (e morto  ), e si rifugia in convivenze femminili complesse. La relazione con Zev si rivela tossica: tra love bombing, attaccamento ansioso e persino gaslighting, Zev finisce per spegnerla, silenziarla.

Anche Felix ha ferite irrisolte legate all’infanzia che lo rendono chiuso, distante, a tratti passivo.

Too Much

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Temi e toni: un disordine (forse) voluto

Tra le tematiche portanti ci sono anche l’autostima femminile, la celebrazione dell’imperfezione e la rivendicazione del caos come forma di potere personale. Jessica è una protagonista disordinata, rumorosa e sbagliata. In questo Dunham prova a farne un simbolo di empowerment. Ma non sempre ci riesce. 

Londra è più di uno sfondo: è protagonista narrativa, vista con gli occhi di una straniera affascinata dalla cultura british, ma costretta a confrontarsi con la realtà urbana multiculturale, fatta di NHS, case popolari, pub e disillusione.

La serie omaggia le classiche romcom – i titoli dei 10 episodi richiamano film del genere -, ma allo stesso tempo ne smonta i cliché, mostrando le conseguenze, le complicazioni, le zone grigie.

Un universo di star

Il cast è ricco di apparizioni notevoli. Richard E. Grant e Naomi Watts interpretano una coppia sopra le righe, tra saggezza e sregolatezza. Rita Wilson è la madre di Jessica, mentre Jessica Alba e Rita Ora interpretano versioni di sé stesse. Kit Harington compare in flashback nei panni del padre della protagonista. Andrew Scott è un regista in crisi creativa, protagonista di una delle scene più surreali. La stessa Lena Dunham ha un piccolo ruolo nei panni della sorella maggiore di Jessica, depressa e separata.

Too Much

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Too Much: una serie riuscita? Forse ma non del tutto

Lena Dunham è da sempre un punto di riferimento per un certo tipo di narrazione femminile: sincera, ironica, imperfetta, a volte disturbante. Girls era un manifesto generazionale per i Millennials.
Too Much prova a riprendere quel linguaggio, ma con una protagonista trentenne, confusa, forse meno interessante.
Jessica sbaglia, si giustifica, ricade negli stessi errori, ma non evolve mai davvero. La sua logorrea emotiva, le sue battute ironiche, i riferimenti pop e Gen Z non bastano a colmare un vuoto di empatia.
La chimica con Felix è debole, la loro relazione sembra spesso forzata. Anche lui resta un’idea vaga di personaggio: il musicista tormentato che però non viene mai davvero approfondito.
La serie sembra voler dire tanto, ma non riesce a decollare: esagera nei comportamenti, senza osare davvero nella scrittura. Il disordine relazionale dei protagonisti è realistico, sì, ma trattato quasi con compiacimento, senza una reale crescita. Tutto ciò rende difficile andare avanti con gli episodi e godere veramente delle vicende che vengono sviluppate sullo schermo.

Alla fine, Too Much è un po’ troppo. Forse però, non è abbastanza.

Too Much

  • Anno: 2025
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Romcom
  • Nazionalita: USA, UK
  • Regia: Lena Dunham, Janicza Bravo, Alicia MacDonald
  • Data di uscita: 10-July-2025