La selezione di luglio su MUBI si conferma un attraversamento lucido e stratificato del cinema contemporaneo e del suo rapporto con la memoria, il corpo e l’identità. Tra debutti autoriali, trilogie in progress e riletture metacinematografiche, per continuare a interrogare e interrogarsi sul presente e le sue zone d’ombra.
Diciannove: il silenzio di Leonardo e l’eco dell’irrequietezza giovanile
Tra le proposte più significative del mese c’è Diciannove, opera prima di Giovanni Tortorici, giovane regista palermitano che firma un esordio sorprendente per maturità e sensibilità visiva. Prodotto da Luca Guadagnino, il film segue il percorso esistenziale di Leonardo, studente fuori sede che, da Londra a Siena, attraversa il disincanto della formazione e l’attrito tra desiderio e aspettativa. Nel volto e nei silenzi di Manfredi Marini si accumula un sentimento generazionale di estraneità, che Tortorici restituisce senza moralismi né scorciatoie narrative. Il film è un piccolo romanzo di formazione sussurrato, che trova nella letteratura, e nella fuga dal sapere istituzionale, la possibilità di un altrove.
Leggi la recensione di Diciannove su Taxi Drivers.

‘Diciannove’ (Giovanni Tortorici, 2024)
Love: l’intimità come interruzione
A distanza di un anno da Sex, il norvegese Dag Johan Haugerud torna con Love, secondo capitolo di una trilogia d’enorme impatto, presentata alla Mostra del cinema di Venezia e destinata a concludersi con Dreams, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino 2025. Marianne e Tor, rispettivamente dottoressa e infermiere, si incontrano in una zona di limbo nelle loro esistenze: entrambi affezionati all’indipendenza, entrambi spaesati dalla possibilità di una connessione reale. Haugerud lavora sulle pause, sui sottotoni, sulle incrinature dell’invisibile. L’amore, messo in dubbio, è qui figura dell’ambivalenza, impulso e trattenuta, attrito e possibilità. Come in tutto il suo cinema, la forza è nello sguardo etico e nella pazienza del gesto registico, che non cerca di chiudere, ma di esporre.
Leggi la recensione di Love su Taxi Drivers.

‘Love’ (Dag Johan Haugerud, 2024)
Toxic: corpi adolescenziali e mercificazione del desiderio
Presentato nella raccolta Nuovi e Favolosi, Toxic della lituana Saulė Bliuvaitė è forse il film più disturbante e necessario della programmazione. Ambientato in un paesaggio industriale rarefatto e ostile, il film racconta l’amicizia tra due tredicenni, Marija e Kristina, che attraverso una scuola di moda intravedono la possibilità di una fuga. Ma la tensione verso l’altrove prende presto la forma ambigua dell’esposizione di sé, del corpo come merce, del riscatto come illusione. La regista osserva con lucidità chirurgica una deriva che è tanto sociale quanto interiore, componendo un coming-of-age duro, fatto di desideri inconfessabili e dolori senza nome. Toxic è un’opera che lascia il segno e che si inscrive in una linea cinematografica dove il trauma è il mezzo della forma.
Leggi la recensione di Toxic su Taxi Drivers.

‘Toxic’ (Saulė Bliuvaitė, 2024)
Film Crew on Screen: la macchina del cinema si mette a nudo
Tra le rassegne tematiche, Film Crew on Screen è probabilmente quella più consapevole e stratificata. Otto film che, in modi radicalmente diversi, mettono in scena il dispositivo cinematografico e chi lo abita: non solo i registi, ma le troupe, i macchinisti, i tecnici, gli operatori. Dall’utopia di Dziga Vertov e L’uomo con la macchina da presa all’inferno psichedelico di Gaspar Noé con Lux Æterna, dal set interrotto di Godard ne Il disprezzo alle macabre ombre del successo raccontate dalla visione unica di Ti West con X – A Sexy Horror Story e l’autobiografia sperimentale e dirompente di Cheryl Dunye,The Watermelon Woman. La rassegna costruisce un dialogo fertile sul cinema come corpo vivo, come luogo di attrito e desiderio, di visione e fallimento.
Non si tratta di autoriflessività sterile, ma di un confronto reale con i meccanismi anche etici della rappresentazione. Film Crew on Screen è un atto politico che attraversa epoche e poetiche, per restituire complessità e contraddizione al fare cinema.
L’intervista a Ti West in occasione dell’uscita di MaXXXine, terzo capitolo della X Trilogy, su Taxi Drivers.

‘MaXXXine’ (Ti West, 2024)
Le Prime Volte: Alessandro Comodin e il Friuli come radice e miraggio
MUBI dedica inoltre una mini-retrospettiva ad Alessandro Comodin, con L’estate di Giacomo (2011) e Gigi la legge (2022), due film che studiano ambienti distanti, ma legati da una stessa tensione verso lo spazio e l’identità. Nel primo, due adolescenti attraversano un bosco friulano alla ricerca di un lago nascosto: un viaggio minimo e pieno di sbavature, dove il tempo si dissolve nella luce. Nel secondo, un vigile visionario si aggira tra i fantasmi della provincia, parlando d’amore, regole e morte con candore assoluto. Comodin costruisce un cinema poroso, aperto all’imprevisto, dove la realtà si confonde con la messa in scena. Il Friuli non è solo sfondo, ma elemento sensibile, memoria personale e collettiva, materia poetica.
Perché Gigi la legge è un piccolo grande capolavoro?

‘Gigi la legge’ (Alessandro Comodin, 2022)
MUBI: il calendario delle uscite di luglio
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1 luglio
Revenge di Coralie Fargeat
The Last Bet di Meike Wüstenberg
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4 luglio
The Runner di Amir Naderi (Childhood Yearning: Three by Amir Naderi)
Harmonica di Amir Naderi (Childhood Yearning: Three by Amir Naderi)
Waiting di Amir Naderi (Childhood Yearning: Three by Amir Naderi)
Diciannove di Giovanni Tortorici (Nuovi e Favolosi)
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7 luglio
Lucky di John Carroll Lynch
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11 luglio
L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin (Le Prime Volte: Alessandro Comodin)
Gigi la legge di Alessandro Comodin (Le Prime Volte: Alessandro Comodin)
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14 luglio
Sick of Myself di Kristoffer Borgli
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18 luglio
Love di Dag Johan Haugerud (Nuovi e Favolosi)
Moon di Kurdwin Ayub (Nuovi e Favolosi)
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18 luglio
Accattone di Pier Paolo Pasolini (Writers Behind the Camera)
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24 luglio (Film Crew on Screen)
Sotto gli ulivi di Abbas Kiarostami
L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov
Lux Æterna di Gaspar Noé
Tale of Cinema di Hong Sang-soo
X: A Sexy Horror Story di Ti West
The Watermelon Woman di Cheryl Dunye
Il disprezzo di Jean-Luc Godard
My First Film di Zia Anger
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25 luglio
Toxic di Saulė Bliuvaitė (Nuovi e Favolosi)
Con la programmazione di luglio, MUBI conferma il proprio ruolo di laboratorio curatoriale internazionale, capace di tenere insieme sperimentazione, archivio e nuove voci. Una piattaforma che costruisce percorsi, mette in crisi certezze, offre visioni.