L’Ischia Film Festival guarda al futuro e chiude la sua ventitreesima edizione con un’inedita sezione dedicata al cinema d’impresa. A partire dal prossimo anno, infatti, prenderà il via un nuovo spazio tematico pensato per esplorare il legame tra mondo produttivo, cultura visiva e narrazione cinematografica. A sostenere l’iniziativa: Bonacina 1889, Upskill 4.0 e Stefano Micelli.
Sette giorni di cinema, incontri e premi hanno animato gli spazi suggestivi del Castello Aragonese d’Ischia dal 28 giugno al 5 luglio, con la direzione artistica di Michelangelo Messina. L’evento è stato realizzato con il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Regione Campania, Film Commission Regione Campania, BONACINA, BPER Banca, TRECCANI Esperienze e ViVeTech.
Tra gli ospiti più acclamati di questa edizione: la Premio Oscar Marcia Gay Harden, Toni Servillo, Roberto Andò, Francesca Comencini, Luca Bigazzi, Marco Giallini, Celeste Dalla Porta, Anna Ammirati e Luca Zingaretti, a testimonianza della vocazione internazionale del festival.
Una novità assoluta di quest’anno è stato il Premio Italy for Movies, assegnato a Enzo Sisti per la sua lunga carriera come produttore esecutivo e per aver favorito l’arrivo di importanti produzioni cinematografiche straniere in Italia. Il Foreign Award è invece andato a Christopher Nolan “per aver trasformato la location cinematografica in un elemento narrativo e concettuale imprescindibile”. Simona Balducci, capo costruzioni scenografiche di Cinecittà, ha ricevuto il Premio ViVeTech per il suo prezioso contributo al cinema italiano nel mondo.
I riconoscimenti principali dell’Ischia Film Award sono andati a Celeste Dalla Porta (miglior attrice protagonista per Parthenope di Paolo Sorrentino), premiata “per l’intensità e l’autenticità con cui ha reso un personaggio vivo e profondo”, e a Marco Giallini (miglior attore protagonista per La città proibita di Gabriele Mainetti), per aver interpretato con ironia e umanità un ruolo maschile fuori dagli stereotipi.
La sezione Location Negata ha visto premiato il film Journey to the Center di Natalie Zimmermann, scelto dalla giuria composta da Chiara Spagnoli Gabardi, Rainer Lipski e Daniele Orazi. Menzione speciale per il documentario Prison Beauty Contest di Srdan Šarenac. Nella categoria cortometraggi, il riconoscimento è andato a Ya Hanouni di Lyna Tadount e Sofian Chouaib, mentre una menzione speciale è stata attribuita a Clear Sky di Marcin Kundera.
La giuria del concorso lungometraggi, formata da Simona Balducci, Anna Ammirati e Sandra Lipski, ha assegnato il premio al miglior film a Bauryna Salu di Askhat Kuchichirekov (Kazakhstan). A questo premio si è aggiunto un riconoscimento speciale offerto da Treccani Esperienze: un’opera dell’artista Luisa Lambri intitolata Untitled (Freeman House) in edizione limitata. Miglior regia ad Amirhossein Saghafi per For Love (Iran), miglior fotografia a Tatsuya Yamada per River Returns (Giappone), miglior scenografia a Ricardo Preto per A Pedra Sonha dar Flor (Portogallo).
Per i corti in concorso, la giuria composta da Davide Magnisi, Alessandro Negrini e Dominik Cicak ha premiato Recurrence del regista iraniano Ali Alizadeh. Una menzione speciale è stata assegnata a Jungle Law della regista estone Madli Laane.
“Anche quest’anno Ischia ha saputo attrarre nomi importanti e presentare contenuti di grande qualità – ha commentato Michelangelo Messina –. Le novità introdotte e l’alto livello delle opere in concorso confermano la nostra identità internazionale, mantenendo sempre vivo il rapporto con i luoghi e le storie che li attraversano.”