A distanza di cinque anni dal primo capitolo, sbarca su Netflix The Old Guard 2, che riprende le fila esattamente da dove la storia si era interrotta, con il gruppo di protagonisti al gran completo. In cabina di regia c’è un cambio e arriva Victoria Mahoney, al suo secondo lungometraggio, mentre Greg Rucka torna in veste di sceneggiatore, tenendo sempre come riferimento l’omonimo graphic novel. Ma attenzione, perché questo sequel fungerà solo da passaggio verso una terza (e forse ultima) parte, sebbene di potenziale ce ne sia a bizzeffe.
The Old Guard 2 | La trama
Con Booker (Matthias Schoenaerts) in esilio a Parigi, Andy (Charlize Theron) e il resto della banda di immortali – alla quale si sono uniti Nile (KiKi Layne) e Copley (Chiwetel Ejiofor) – portano avanti missioni per il bene dell’umanità. L’unica differenza rispetto al passato è che Andy ha perso la sua immortalità, ma non abbandona mai la prima linea e anzi è più spericolata che mai. D’altro canto, a guardarle le spalle ci sono sempre Joe (Marwan Kenzari) e Nicky (Luca Marinelli). Il loro è un legame indissolubile e prezioso, forte di secoli di lotte insieme.

Cr. Courtesy of Netflix © 2025
Abbiamo mai un giorno libero?
Ben presto, però, Andy e gli altri saranno costretti a fare i conti con qualcosa di inaspettato e pericoloso. Una donna che risponde al nome di Discordia (Uma Thurman) sembra sin troppo interessata al loro potere, ma non ne conoscono il motivo. Almeno sino a quando un antico immortale, Tuah (Henry Golding), vecchia conoscenza di Andy, non li aiuterà a capire meglio la situazione e a organizzarsi di conseguenza.
Poca originalità ma tanta ironia
Rispetto al capitolo originale, The Old Guard 2 non vanta l’originalità della storia – che sembra quasi ripetersi pedissequamente – ostentando una sorta di aridità narrativa che purtroppo ne penalizza la riuscita. Nonostante qualche accenno al valore delle scelte e al significato da dare al proprio tempo, la forza del progetto rimangono i personaggi, ancora interpretati da attori degni di nota, capaci di divertirsi e divertire il pubblico. L’ironia appare un ingrediente base di questo sequel, che ne fa tesoro fin quando può, prima di lasciare il campo all’azione vera e propria.
A volte essere immediati è meglio che essere precisi.

Cr. Eli Joshua Ade/Netflix © 2025
Anche qui, altro indiscutibile punto di interesse, sono le coreografiche scene di combattimento, così ben coordinate da lasciare sempre a bocca aperta. E un plauso non può non andare al lavoro di montaggio (Matthew Schmidt), perfetto in ogni più piccolo dettaglio. Come una partitura musicale, i protagonisti si muovono all’unisono e danno vita a momenti semplicemente epici. Tra automobili di lusso e spade affilate, lanci nel vuoto e botte da orbi, è facile divertirsi, soprattutto se si guarda il film in compagnia e, ovviamente, a patto di sospendere qualsiasi tipo di giudizio troppo severo. Alla fine, The Old Guard 2 si rivela un ponte di passaggio senza infamia e senza lode.
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