Dopo il tour di anteprime realizzato in collaborazione con prestigiose istituzioni artistiche e l’uscita in sala in tutta Italia il 24 aprile, Arsa, il primo film di finzione dei MASBEDO (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni) continua il suo viaggio.
Partendo da un’isola e da una storia di mare, raggiungerà festival internazionali e arene di tutta Italia fino ad approdare, come è nella sua stessa natura, in altre isole mediterranee.
Nato a Stromboli, Arsaè un’opera visiva e poetica che esplora il desiderio, la solitudine e l’incontro tra l’umano e la natura. Il film che unisce gesto artistico e linguaggio cinematografico. La sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con MASBEDO ovvero Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni.
ARSA vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista.
Gala Zohar Martinucci (2004) come Arsa
ARSA: sogno e realtà
Il film esplora il tema del lutto e della perdita attraverso un confronto tra due giovani, Arsa e Andrea. Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività. Andrea, invece, non ha ancora affrontato il dolore della perdita. la presenza del ragazzo rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsicon nuove emozioni e pulsioni. Si incontrano nel mare, intenti a nuotare verso una statua antica precedentemente scoperta da Arsa. Metafora della figura paterna, la statua è un segno tangibile di un legame lontano e irraggiungibile.
“Arsa” è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo. Arsa vive gli antipodi della società, recuperando gli scarti che il mare restituisce alla terra trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo. Questo atto di recupero e trasformazione è per noi un gesto di resistenza, un modo per indagare la vita in uno spazio e tempo altro, nell’imperfetto e nel dimenticato.
Ogni scelta di regia, di immagine, di direzione degli attori, è stata fatta tenendo a mente il limite sottile tra sogno e realtà, il suo mondo è la soglia. Arsa resta, alla fine, sospesa. Questa scelta porta con sé un’azione forte: il desiderio di restare al di là di ogni forza oppositiva. Arsa crea, produce una nuova realtà; partendo dallo scarto, dal rifiuto, la sua arte sublima la fatica e il dolore.
Da giovedì 18 giugno il tour estivo del film prende il via al festival Ekrani i Artit a Scutari in Albania, dove sarà il film d’apertura. Domenica 22 giugno arriva fino a Singapore per la 23ª edizione dell’Italian Film Festival. Con queste due tappe segna l’inizio della sua traiettoria internazionale.
Il 21 e 22 giugno torna in Italia al Cinema Farnese e il 30 giugno al Cinema Troisi di Roma, venerdì 18 luglio sarà al Mart di Rovereto all’interno del programma estivo di cinema all’aperto. Giovedì 24 luglio a Castiglione del Lago, in Umbria.
Ma è con il ritorno alle isole che il film trova la sua dimensione più profonda. Infatti il 12 e 13 luglio sarà a Pantelleria, al Cinema San Gregorio, il 15 luglio aprirà il Festival del Cinema di Tavolara, il 18 luglio approderà a Salina, in occasione del SalinaDocFest, per tornare il 2 e il 3 agosto a Stromboli, dove tutto ha avuto inizio. Il viaggio proseguirà fino a fine agosto, con una tappa speciale nel cuore della laguna veneziana, al Cinema Galleggiante il 31 agosto, per concludersi il 4 settembre a Capri, nell’ambito del Festival del Paesaggio.
I confini di Arsa ancora una volta si muovono oltre quelli cinematografici. Il film diviene un’isola che si muove verso altre isole portando con sé domande, visioni, ascolti. Arsa vuole essere l’esempio di un cinema che unisce, si espande, fa del paesaggio un corpo comune, come se fosse un piccolo arcipelago narrativo in cui ogni isola, ogni tappa, è un incontro.
Del resto, è in parte per questa sua natura multiforme che il film ha ricevuto lo speciale riconoscimento del Premio Innovazione 2025 assegnato nell’ambito della terza edizione degli Arthouse Awards del Cinema Farnese di Roma.