Proiettato al Festival CinemAmbiente 2025 di Torino, il cortometraggio Bobby, di Erica De Lisio, conduce lo spettatore tra le case in Irpinia che un tempo ospitavano famiglie contadine e oggi vuote, immerse in un parco eolico che va a ritmo del vento.
Nell’aria echeggiano i fischi di quando si chiamava la famiglia a raccolta, il sibilo del vento, le urla gioiose dei bambini, il lieve tintinnio di un battito di ali di farfalla rimasta sola.
Tempi che furono
La farfalla non è sola. Qui tutti sono soli, ormai.
Tra le contrade desolate si ode solo un abbaio, è Bobby, uno degli ultimi cani rimasti della sua discendenza, che non ha più padroni e vaga, solitario, per quelle terre.
Insieme ad altri cani fa la guardia a case abbandonate, che solo nel periodo estivo tornano sveglie. Le colline sono dominate da giganti pale eoliche che quasi friniscono come grilli.
La vita dell’ultimo Bobby rimasto si alterna a ricordi del passato delle famiglie contadine irpine, prima dell’emigrazione e del terremoto del 1980, quando i loro destini erano intimamente legati. Bastava poco per essere felici.
Bobby è il cane che apparteneva ai nonni della regista. Mentre lui percorre terre arse e abbandonate, loro tornano nella casa della loro giovinezza, un luogo dove i ricordi sono ancora sepolti dal terremoto, pronti a riaffiorare al richiamo di Bobby, testimone silenzioso di un mondo che sembra svanire, ma che vive ancora nella memoria.
Le mani stanche sfogliano l’albo dei ricordi, foto in bianco e nero si sovrappongono ai respiri affannati. Allora si danzava e si uccideva il maiale. Ci si divertiva come si poteva.
Riecheggiano latrati, tornano alla mente gli occhi marroni dolcissimi di un cane fedele che a volte ti guardava contento e a volte ti osservava con occhi tristi. Lui c’era, però, sempre.
Alberi spogli, rami secchi, nostalgia dei ricordi, di quelli belli e di quelli brutti.
E poi il terremoto, quel che tutto sconvolge e spazza via. E restano solo macerie.
Il bosco che ritrova
In quel bosco fitto si cerca. Si cerca Bobby ma si cerca anche il bel tempo che fu.
Si cammina come lo si faceva da bambini, quando si correva spensierati con i pantaloncini corti. Solo ora lo si fa un po’ più lentamente. L’incedere è meno sicuro.
E mentre le rughe segnano occhi e viso, Bobby guarda lontano, accarezzato dal vento.
Erica De Lisio
Erica De Lisio con il suo progetto Bobby è la vincitrice di Fare un Film – Roma, inoltre ha vinto il premio indetto da AAMOD, l’archivio audiovisivo del movimento operaio democratico, ottenendo la possibilità di inserire tre minuti del loro repertorio nel suo film.
Classe 1995, è laureata in Cinema presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, e, dopo vari lavori come assistente alla regia ed editor video per cortometraggi e mediometraggi di finzione ha trovato una predilezione per il cinema del reale, focalizzandosi su storie di vita genuina e autentica.
È autrice di Bettina (2017), storia di una bidella che fa miracoli attraverso Padre Pio, vincitore del premio Discovery Campania al Festival Internazionale del Cinema di Salerno (visibile su RaiPlay) e “Pucundrìa” (2019), ambientato in una casa di riposo.
Il suo ultimo film è “Nina e il Cielo”, prodotto da AN.TRA.CINE Film Industry in partnership con Accademia di Belle Arti di Napoli insieme a Esga Trading, proiettato durante la 50esima edizione del Giffoni Film Festival.