‘Entre siete’: un mito in chiave più moderna

In Entre siete, tre giovani donne percorrono una strada in automobile. Di colpo, una brusca frenata. Un camion, che procede nello stesso senso di marcia, investe un cane, e prosegue via, senza fermarsi.

Una delle tre ragazze in auto, comunica alle amiche che vuole scendere, per sincerarsi della salute del cane, e che si metterà, poi, in contatto con loro. Il cane è sul selciato immobile, ansimante. La ragazza, visibilmente commossa, lo accarezza. Sopraggiunge una donna, che le suggerisce di farlo visitare da un veterinario: fortunatamente uno ha lo studio proprio nei paraggi. Con un filo di voce, la ragazza le lascia intendere che non c’è più niente da fare, perché l’animale respira troppo lentamente. La donna, che abita in zona, le comunica, allora, che andrà a prendere una pala per sotterrarlo. Sopraggiunge un’altra donna e, grazie all’aiuto di due ragazzi, il cane è trasportato ai bordi di un campo. In pochi minuti si aggregano altre persone e, come recita il titolo del corto, in sette, provvedono alla sepoltura del cane.

Con Entre siete, la Lorenzo rimanda al mito di Antigone

Un cortometraggio asciutto, privo di colonna sonora, diretto da Valentina Lorenzo, che rimanda, inevitabilmente, alla memoria la figura di Antigone, protagonista della tragedia di Sofocle.

Come è noto, Antigone, figlia di Edipo e di Giocasta, disubbidì a Creonte, re di Tebe, che aveva proibito la sepoltura di Polinice, colpevole di essere un traditore, per aver assalito Tebe. Antigone, a costo della propria vita, disubbidisce agli ordini del re, rende gli elogi funebri al fratello, ed è condannata a morte.

La regista, con pochi tocchi, senza puntare a rigare le guance dello spettatore, ricorda come, indipendentemente da credi religiosi e razze di appartenenza, sia doveroso rendere una dignitosa sepoltura, non solo agli esseri umani, ma anche agli animali.

Senza scivolare nel melenso e nello zuccheroso, Valentina Lorenzo mostra come, di fronte alla morte di un cane, degli sconosciuti possano condividere, spontaneamente, un dolore. Infatti, ognuno dei sette, a turno, come in un silenzioso rito collettivo, spala il terreno. Terminata la sepoltura, riprendono tutti il proprio cammino.

Entre siete è un cortometraggio senza fronzoli, forse un po’ troppo trattenuto, in concorso al Trento Film Festival.

Il Trento Film Festival amplia i nostri orizzonti con Destinazione Argentina