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‘Going Underground’: Gaznevada, memorie dal sottosuolo bolognese

Il secondo documentario di Lisa Bosi presentato alla sezione LP Doc del SeeYouSound 2025.

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Going Underground

Ogni volta che passo da Bologna transito per via Clavature in una sorta di mesto pellegrinaggio ai luoghi della Traumfabrik; entro in una dimensione mentale impenetrabile, con lo sguardo ebete di chi subisce la modernità con i centri storici tutti uguali, i loghi imperanti, l’acquisto compulsivo. Sposto lo sguardo più in là e mi sembra di vedere la sagoma minacciosa di Robert Squibb che azzanna un passante.

Ormai volteggio nel mio mondo, non ascolto nessuno, mi sento come Pentothal all’ennesimo spillo. In realtà scivolo giù, nel sottosuolo labirintico di cantine da cui provengono suoni distorti e urli rabbiosi.

Going Underground è un viaggio tortuoso dalla Bologna del ’77 ai giorni nostri

Going Underground è un viaggio in acido che scaraventa nel ‘77 sgangherato della Bologna mitica tra case occupate, fumettisti geniali (Scozzari e Pazienza), il DAMS impreziosito da Umberto Eco e Gianni Celati e la contestazione. Sono gli anni di Pier Vittorio Tondelli e gli Skiantos in cui tanti giovani sognano un mondo diverso, persi tra eroina e lotte di piazza, ma comunque proiettati altrove.

In quella città scoppiettante si muovono i Gaznevada, ragazzi cattivi, autenticamente artisti, talmente “oltre” da essere tramutati in fumetti da Andrea Pazienza. Scoprono il punk dei Ramones, trovano un punto di coesione nella droga, tanta. Intanto viene ucciso Francesco Lorusso, Cossiga invia i carrarmati, si spengono i primi fuochi. I nostri approdano alla new wave e danno vita a un album epocale: Sick Soundtrack. È il 1980, i ritmi cambiano, diventano incalzanti, tra batterie elettroniche, moog, sintetizzatori e sax. 

Negli anni successivi i Gaznevada cambiano volto, lo sguardo sempre oltre la linea dell’orizzonte, le dipendenze a segnare la loro vita in un’alternanza costante; la loro musica prende altre forme passando dalla italo disco fino alla house, talvolta piegandosi al mercato. Il 1982 seppellisce tutto, la strage di Bologna, un altro macigno sulla parola “libertà” e loro ricoverati per epatite che in ospedale vedono transitare schiere di feriti senza sapere cosa sia accaduto. Esteticamente perfetto.

Going Underground è documento grandioso di un’epoca, è la narrazione di una band che – nonostante le disgrazie – ha vinto, tirando schiaffi al presente, isolandosi nelle proprie storture, risorgendo nell’anarchia delle scelte. È pervaso di fumi e nebbie, confonde, convince nell’astensione da qualsiasi giudizio, conquista nell’onestà di una testimonianza umana impareggiabile.

La forza di essere se stessi

Hanno vinto i Gaznevada, passando attraverso mille vite. E torna Pompeo di Andrea Pazienza , “Vuoi mettere risorgere, risorgere, risorgere, risorgere, risorgere”.

Lisa Bosi, dopo lo splendido Disco Ruin del 2020, dà voce a superstiti di un’epoca fin troppo lontana.

Genova e il 2001 paiono anche loro lontanissimi – definitiva pietra tombale sul libero pensiero, ma questa è un’altra storia

 

Scopri tutti gli articoli e il programma del SeeYouSound di Torino.

Going Underground

  • Anno: 2024
  • Durata: 78'
  • Distribuzione: Wanted Cinema
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Lisa Bosi
  • Data di uscita: 24-February-2025