Diretto nel 1988 da Luigi Cozzi, Paganini horror rivive in home video grazie all’attivissima Rustblade in un’edizione da leccarsi i baffi. Una deluxe limited edition in trecento copie dispensatrice del lungometraggio su supporto blu-ray e del cd della colonna sonora a firma di Vince Tempera. Ben diciassette tracce comprendenti anche i due pezzi rockeggianti che, curiosamente, rievocano non poco un successo dei Bon Jovi e uno degli Electric Light Orchestra. Ed è proprio il maestro Tempera ad essere intervistato nella sezione extra del disco in alta definizione, accanto a trailer e quasi dodici minuti di scene eliminate.
Come pure il regista e il Pietro Genuardi oggi noto al pubblico del piccolo schermo per la fiction Il paradiso delle signore.
Il Pietro Genuardi che debuttò proprio in questa occasione, all’interno di un cast comprendente anche una Luana Ravegnini degli esordi e l’argentiana Daria Nicolodi. Quest’ultima anche collaboratrice alla sceneggiatura insieme allo stesso Cozzi, su soggetto scritto dal Raimondo Del Balzo che diresse il lacrima movie L’ultima neve di primavera. Sceneggiatura che prende avvio dall’omicidio di una mamma in vasca da bagno per mano della figlioletta armata di asciugacapelli elettrico. Prima che ci si sposti a diversi anni dopo con una band rock che si accinge a registrare un videoclip in una villa fuori città. Videoclip di una canzone basata su un antico spartito inedito composto da Paganini e ritenuto maledetto.

Version 1.0.0
Spartito ceduto alla combriccola da un misterioso individuo incarnato dal mitico Donald Pleasence e che non tarda, appunto, a dare i propri spaventosi frutti. In quanto la struttura di Paganini horror si rivela presto quella di uno slasher movie, con l’immancabile sequela di fantasiose uccisioni. Complice l’apparizione di un’inquietante figura (spettrale?) pronta a colpire le proprie vittime utilizzando un violino fornito di lama. Arma che sembra in un certo senso un omaggio al treppiedi sfruttato dallo psicopatico protagonista del super classico L’occhio che uccide di Michael Powell. E la mattanza che prende progressivamente forma non manca certo di spruzzate di splatter. Tirando in ballo, inoltre, fuoco e scosse elettriche.
Mentre la narrazione gioca a tratti la carta del film nel film alternando la finzione del videoclip a ciò che veramente accade.
Ma anche mentre si cerca di generare un’atmosfera da incubo grazie ai cromatismi sfoggiati dalla fotografia di Franco Lecca. All’insegna di quello che, complice una recitazione non troppo convincente, ha finito paradossalmente per trasformarsi in un vero e proprio trash cult. Che non dobbiamo però dimenticare essere stato uno degli ultimi esempi di cinema horror dal respiro internazionale prodotti nell’Italia degli anni Ottanta. È bene quindi avere in collezione questa prestigiosa edizione blu-ray di Paganini horror. Tanto più che al suo interno sono presenti anche quattro card e un esaustivo booklet in cui Cozzi ne racconta la genesi.