« Gli ultimi quarantasei anni dell’Iran, dall’avvento della Repubblica Islamica, sono eventi difficili che non sono stati ancora raccontati. » – Mohammad Rasoulof
Al cinema dal 20 febbraio con Lucky Red e BIM Distribuzione, Il seme del fico sacro (titolo internazionale Les Graines du figuier sauvage), con Soheila Golestani e Missagh Zareh, è candidato agli Oscar come Miglior Film internazionale e vincitore del Premio Speciale della giuria al Festival di Cannes 2024.
Dopo Il male non esiste, vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino 2020, Mohammad Rasoulof racconta una famiglia, che attraverso le sue dinamiche interne, diventa ritratto di un paese intero, l’Iran, scosso dalle pressioni politiche e religiose, dalle repressioni, dalle censure e dall’oppressione nei confronti delle libertà personali. A queste prevaricazioni, rappresentate nel film dal potere di un padre di famiglia, si oppongono le donne, ovvero le nuove generazioni, in un crescendo di tensione.
Il seme del fico sacro è il simbolo della resistenza artistica e civile del popolo iraniano, una resistenza guidata innanzitutto dal coraggio delle donne e dei giovani che si battono per una rivoluzione culturale, ancora lontana.
Leggi qui: Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof. Film necessario e straordinario
La resistenza della gioventù
La vicenda si svolge a Teheran, capitale dell’Iran. Qui, festeggiamenti per la promozione di Iman (Missagh Zareh) a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria coincidono con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna.
Iman è alle prese con il peso psicologico del suo nuovo ruolo. Mentre le sue figlie, Rezvan (Mahsa Rostami) e Sana (Setareh Maleki), sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi, la moglie Najmeh (Soheila Golestani) cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia. Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne.
Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il lavoro, diventa sempre più paranoico. Finchè non inizia, in casa propria, un’indagine in cui oltrepassa tutti i confini, uno dopo l’altro…
Il cast coraggioso de Il seme del fico sacro
Del cast de Il seme del fico sacro fanno parte Missagh Zareh (Homeless) e Soheila Golestani (Two Dogs e Gorg Bazi). Ma anche Mahsa Rostami, che è al suo esordio, e Setareh Maleki (Happiness). La regia è di Mohammad Rasoulof, che ha già diretto Lerd e Il male non esiste. Dal 2010, Rasoulof è stato condannato più volte dalla corte rivoluzionaria iraniana, e nessuno dei suoi film è stato mai distribuito in Iran.
Similmente ai film che denunciano le violenze di stati oppressivi, Il seme del fico sacro è stato girato clandestinamente e perciò Rasoulof, che è dovuto andare via dal Paese dopo averlo realizzato, non può più farvi ritorno (come molti componenti della troupe). “Tra gli attori, l’unica persona attualmente in Iran è l’attrice che interpreta la madre. Tutti gli altri hanno lasciato il Paese, clandestinamente o no”, racconta. “Molti membri della crew sono rimasti in Iran e c’è un processo giudiziario nei confronti di tutti. Siamo accusati di propaganda contro il regime, attentati alla sicurezza pubblica e diffusione di corruzione e prostituzione. Anche io sono giudicato in contumacia”.