Una poesia sotto forma di film d’animazione. Una barca in giardino di Jean-François Laguionie è un racconto autobiografico che, attraverso i colori pastello e i tratti delicati e tenui, racconta una storia intima e delicata.
È lo stesso protagonista a guidarci, attraverso la sua voce (e la sua esistenza), all’interno di una vera e propria avventura, non soltanto fisica, ma anche metaforica dove il confine tra sogno e realtà diventa sempre più labile con l’andare avanti della storia.
Presentato in anteprima nella selezione ufficiale del 77esimo Festival di Cannes e in concorso al 43esimo Festival del cinema d’animazione di Annecy, il film arriva nelle sale italiane il 13 febbraio grazie a Trent Film.
La sinossi di Una barca in giardino
Siamo nei primi anni Cinquanta. Una barca in giardino racconta la storia di François, un ragazzino che nella Francia post-bellica (siamo nei primi anni ‘50) si trova ad affiancare il suo misterioso e laconico padre nella costruzione di una barca a grandezza naturale nel loro giardino di casa.

Un racconto poetico di crescita e maturazione che pone l’accento sulla complessità e profondità dei sentimenti, in una magica cornice di spazio e tempo in cui tutto sembra possibile. Il sogno condiviso di una famiglia intera. (Fonte: Ufficio stampa di Milla Macchiavelli)
La recensione di Una barca in giardino
Può risultare quasi difficile, a tratti, riuscire a distinguere la finzione dalla realtà nel film d’animazione del regista, classe 1939, che, con maestria e arte, delinea quello che alla fine è a tutti gli effetti un romanzo di formazione. Il giovane François, protagonista del suo racconto metacinematografico, è il primo a prenderci per mano e invitarci a guardare il mondo attraverso il suo punto di vista, pittorico, giovane, stravagante, ma sicuramente unico.
Disegnerò i fatti come mi vengono in mente.
E così ci immerge, visivamente e mentalmente, all’interno della sua stessa vita, destinata a cambiare e trasformarsi profondamente nel momento in cui si ritrova (letteralmente) una barca in giardino.

Un film che è racconto e, al tempo stesso, metafora di un racconto più grande. C’è François e la sua voglia di conoscere il mondo, quello vicino a lui e più familiare e quello più lontano e universale. Ma c’è anche il sogno di riuscire in un’impresa incredibile che esiste solo nei ricordi (e nei sogni) di un esempio da seguire e imitare costantemente.
L’eroe (paterno)
Sono tre (quattro con la madre) le figure centrali della vita del protagonista. Jean-François Laguionie li dipinge più o meno allo stesso modo, graficamente e visivamente, ma la verità è che ognuno di loro rappresenta come un tassello della vita di François. Se Pierre, il padre adottivo, è quello più schivo dei tre, ma, per certi aspetti, anche il più razionale, gli altri due (il padre naturale e il leggendario Slocum) sono, invece, più misteriosi e quasi inarrivabili. In realtà il padre naturale non ha un peso importante all’interno della vicenda al pari degli altri due, se non quello di fungere come da passaggio da quella che è l’infanzia (e quindi la routine e la cosiddetta comfort zone) all’adolescenza, preludio della vita adulta. Slocum, dal canto suo, è l’eroe inarrivabile, il modello da seguire e imitare continuamente attraverso il tramite della barca e delle memorie delle sue imprese.

La barca tra significati e metafore
Dare un significato o una definizione a quell’enorme costruzione in legno nel giardino di casa di François che cresce insieme a lui e tenta di muovere i suoi primi passi nel mondo è semplice e complesso al tempo stesso. Appare chiaro il valore metaforico di quella barca, sogno e progetto di evasione da una normalità fin troppo stretta, non soltanto per il giovane protagonista, ma anche per il taciturno Pierre che ne intravede le potenzialità. Attraverso la barca si riesce a evadere dalla realtà mescolandola con il sogno a occhi aperti che poco si amalgama con la realtà che ci circonda. E con i momenti di passaggio della vita del giovane protagonista, la cui crescita è parallela alla costruzione della barca.
Perché l’animazione di Jean-François Laguionie è un’animazione unica, fuori dal tempo e dallo spazio, ma in grado di farci sognare e rendere plausibile anche una barca in giardino.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli