The Night Agent, la serie con protagonista Gabriel Basso (Elegia Americana, Giurato numero 2); ideata da Shaw Ray e tratta dall’omonimo romanzo di Matthew Quirk, è diventata in poco tempo una delle serie più viste in assoluto sulla piattaforma, grazie alla sua capacità di coinvolgere il pubblico nell’azione e negli intrighi, senza fargli perdere l’orientamento, ma anzi, invogliandolo a saperne sempre di più.
Tale è il successo che ha riscontrato la serie, che Netflix non ci ha messo tanto a decidere di rinnovarla per una seconda stagione, il cui trailer è stato rilasciato nel mese di Novembre. Il prosieguo dell’attesissima serie è ora disponibile sulla piattaforma con i suoi dieci episodi (ognuno della durata di poco meno di un’ora).
In aggiunta, una buona notizia per i fan è che recentemente siamo venuti a conoscenza di una terza stagione già in cantiere.
La trama della seconda stagione di The Night Agent
Dopo aver acquisito il ruolo di “Night Agent” ed essere partito per una nuova missione nel finale della prima stagione Peter Sutherland (Gabriel Basso) si trova a Bangkok, in Thailandia, insieme alla sua nuova partner, Alice (Brittany Snow). La loro missione è recuperare delle informazioni di estrema importanza. Tuttavia la situazione prende una brutta piega e Peter è costretto a fuggire e sparire, così, dalla circolazione.
Nel mentre, Rose Larkin (Luciane Buchanan), l’ex “partner in crime” di Peter, sta vivendo una nuova vita in California, alternando il proprio lavoro di programmatrice nello sviluppo di “Adverse” (un programma di tracciamento) e sessioni di terapia con la psicologa.
Un giorno, mentre si trova in riunione, Rose riceve una misteriosa telefonata da uno sconosciuto, interessato a sapere dove sia Peter Sutherland. Quest’evento la impensierisce e decide così di rintracciare Peter, dopo dieci mesi di assoluto silenzio tra i due.
La forza della coppia
È proprio la chimica tra i due protagonisti, Peter e Rose, l’arma vincente di questa serie che continua a brillare nella sua seconda stagione anche grazie a queste due presenze sceniche che condividono lo schermo per la maggior parte del minutaggio. Il rapporto tra i due, nonostante gli avvicendamenti e le incertezze di percorso, è ben costruito e le loro sfumature caratteriali sono ben delineate. Questi due personaggi, quando sono insieme, si completano, diventando talvolta indispensabili l’uno per l’altra, come calamite. E lo spettatore lo avverte. Si genera in lui un coinvolgimento, un vero e proprio tifo verso la buona riuscita di ogni missione, che sia parte del lavoro o che sia un riavvicinamento amoroso. Sono proprio questi due elementi di condivisione che incrementano nello spettatore un senso di affezione profondo verso il binomio Peter-Rose.
Nella prima puntata i due sono lontani l’uno dall’altra, ma un incidente scatenante li farà rincontrare a New York, dove è prevalentemente ambientata questa seconda stagione. Ed è qui che i fan della prima stagione tireranno un respiro di sollievo e si sentiranno pronti per immergersi nuovamente in un clima a loro familiare, rasserenante ed emotivamente coinvolgente, che fa da sfondo a una storia dalle tinte più tese e seriose.

Un po’ di Iran a New York
Una delle sottotrame più intriganti e affascinanti di questa seconda stagione di The Night Agent è sicuramente quella che coinvolge Noor (Arienne Mandi), nuovo volto del folto cast. Noor è un’impiegata della missione iraniana presso le Nazioni Unite che si scoprirà essere un’agente sotto copertura, che sta operando in incognito con uno scopo ben preciso, un obiettivo che per lei ha una tale importanza da decidere di mettere a rischio la propria incolumità.
Non è un caso che le scene più di suspense e puramente spionistiche che riguardano la giovane iraniana siano le più riuscite di questa stagione e facciano quasi sentire meno la mancanza in quelle scene del protagonista Peter. Con cui Noor, però, condividerà una seconda parte della storia tumultuosa e ricca di imprevisti e tradimenti.
Grande pregio di questa stagione è anche l’introduzione del personaggio di Javad (Keon Alexander). La sua forza interpretativa risiede proprio nel volto algido e impassibile, connotato da una certa viscidità e irascibilità contenuta, in netto contrasto con l’apparente gentilezza ed empatia. Caratteristiche che lo rendono un personaggio estremamente intrigante e sfaccettato.

Un capostipite seriale dal respiro internazionale
The Night Agent, con una seconda stagione solida e avvincente da quasi ogni punto di vista, si riconferma il prodotto perfetto per gli appassionati del genere thriller e spionistico, condito da venature romantiche. Una storia di intrighi e tradimenti, ricca d’azione e di pathos, con degli interpreti principali e secondari azzeccati. Una serie appassionante, dal respiro internazionale, che coinvolge lo spettatore dal primo minuto e non gli fa quasi mai distogliere lo sguardo, grazie a un montaggio perlopiù serrato, una regia attenta, una scrittura lucida ed efficace (nonostante alcune situazioni meno credibili) e svolte narrative ricche di adrenalina, funzionali alla realizzazione e alla comprensione delle vicende.
In conclusione, tutto fa presagire che anche la terza stagione sarà altrettanto affascinante e di successo. E, soprattutto, sempre più grande nelle sue ambizioni. La domanda è: sarà in grado di soddisfare le crescenti aspettative del pubblico? Quello che possiamo dire fino ad ora è che sicuramente la direzione presa è quella giusta.
