« Era enorme, il più grande armadio che abbia mai avuto. »
Presentato al Festival dei Popoli e selezionato ufficialmente al Visions du Réel 2024, The Living Wardrobe è un corto diretto da Martí Madaula Esquirol, giovane artista spagnolo che ha trasformato un’esperienza di vita reale in un’opera di autofiction unica e coinvolgente. Il film è stato accolto con entusiasmo dalla critica, conquistando il pubblico per la sua originale esplorazione dell’intimità.
Questa breve ma intensa narrazione visiva si sviluppa durante il soggiorno di Martí a Bilbao, nel 2020, dove si trovava per una residenza artistica. Qui, l’artista decide di raccontare un’esperienza personale di amore e scoperta utilizzando un oggetto apparentemente banale come metafora della sua evoluzione: un enorme armadio vuoto, che ben presto inizia a riempirsi di vestiti altrui. The Living Wardrobe è molto più di una storia d’amore: è il racconto di un viaggio interiore, del delicato equilibrio tra la preservazione della propria identità e la trasformazione indotta dall’altro.
Leggi qui: 65esima edizione del Festival dei Popoli: le Sezioni e i Concorsi
La magia dell’autofiction: La storia dietro The Living Wardrobe
In The Living Wardrobe, Martí arriva a Bilbao con pochi abiti, solo l’essenziale per il soggiorno. Il suo armadio è un vasto spazio vuoto, un simbolo del suo stato emotivo e del desiderio di mantenere un angolo personale e inalterato. Tuttavia, con l’inizio di una relazione romantica, questo equilibrio vacilla: i vestiti del partner iniziano a occupare il guardaroba, riempiendo ogni angolo e lasciando sempre meno spazio a Martí. Questo metaforico “riempimento” del guardaroba rappresenta la perdita graduale di un’identità personale, divorata in un certo senso dall’amore.
Martí descrive il suo armadio come un essere vivente che si nutre di ogni capo aggiunto, alterando la percezione di sé. Ogni maglietta, ogni paio di pantaloni che entra nell’armadio segna un piccolo sacrificio di ciò che era per far spazio a ciò che sta diventando. Nel riflettere su queste trasformazioni, The Living Wardrobe esplora temi profondi e complessi: la paura di perdere sé stessi, la bellezza della condivisione e la difficoltà di accogliere l’altro senza rinunciare al proprio spazio interiore.
Il film è ricco di immagini precise, asciutte e sensibili, che la voce narrante dell’autore accompagna dal registro della biografia e del quotidiano verso un piano ulteriore. In un gesto di auto-finzione, Martí Madaula Esquirol esplora la vertigine di un amore che nasce, mettendo a nudo gli aspetti più intimi e contraddittori di quel salto nel vuoto che è l’innamoramento.
L’esperienza sul set di Martí Madaula Esquirol
Martí Madaula Esquirol è un artista visivo con una formazione di alto profilo accademico e artistico. Laureato in Belle Arti presso l’Università di Barcellona, ha successivamente conseguito un Master in Arti Visive presso la LUCA School of Arts di Gand e un MFA in Film e Video presso la School of the Art Institute di Chicago. Il suo talento è stato premiato fin dagli inizi: nel 2019 ha ricevuto il Premio Straordinario di Belle Arti dall’Università di Barcellona, e nel 2021 ha ottenuto la prestigiosa borsa di studio della Fondazione “la Caixa”, che gli ha permesso di proseguire la sua formazione negli Stati Uniti, confermandolo come uno dei giovani talenti più promettenti nel panorama delle arti visive.
Il cast di The Living Wardrobe è ridotto ma decisamente efficace. Martí Madaula Esquirol interpreta se stesso, un ruolo carico di autenticità e intensità emotiva. Mentre il partner del regista viene visto solamente per brevissimo tempo, in un video che viene riprodotto sul computer. Ciò conferisce ulteriormente realismo e fragilità al prodotto, avvolgendo lo spettatore con tenerezza e malinconia.
L’esperienza cinematografica è arricchita dalla scelta di una narrazione visiva fortemente evocativa, che riesce a immortalare con delicatezza la dinamica di riempimento e svuotamento dell’armadio e, con esso, del cuore del protagonista.
I vestiti come stralci di anima, l’armadio come cuore
Con la sua narrativa coinvolgente e metafore visive potenti, The Living Wardrobe si afferma come una rappresentazione emozionante della tensione tra il desiderio di conservare l’individualità e il naturale processo di fusione che avviene in una relazione. La semplicità degli oggetti, come i vestiti, si trasforma in un linguaggio poetico. Da qui traspare la capacità di trasmettere l’ironia della realtà di coppia e di lasciare un segno tangibile, come l’odore di un detersivo che persiste anche dopo la fine.
The Living Wardrobe, una prospettiva fresca e vivace sul tema dell’intimità, rappresenta un piccolo gioiello cinematografico che cattura le sfumature dell’amore e la complessa, sottile intrusione di un’altra persona nel nostro mondo. Una visione imperdibile per chi desidera esplorare l’universo dell’autofiction con una lente delicata e, allo stesso tempo, provocatoria.