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‘Sbatti il mostro in prima pagina’ standing ovation a Cannes 2024

Marco Bellocchio a Cannes 2024 per presentare il suo capolavoro 'Sbatti il Mostro in prima pagina' in versione restaurata

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Sbatti il mostro in prima pagina - Fotogramma

Tra i film restuarati e presentati a Cannes 2024 nella sezione Cannes Classics, ‘Sbatti il mostro in prima pagina’, capolavoro del 1972 diretto da Marco Bellocchio. La Cineteca di Bologna, in collaborazione con Surf Film e Kavac Film, ha curato i lavori di restauro in 4k coordinati dal regista stesso. I negativi scena e suono originali sono stati digitalizzati da Augustus Color presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Dopo la proiezione del film è stata riservata a Bellocchio una standing ovation, in onore del suo capolavoro restaurato.

Una storia sempre attuale

Diverse vicende raccontate nel film traggano ispirazione da eventi realmente accaduti durante gli anni di piombo. Al centro della storia vi è infatti la morte di una giovane studentessa, che ricorda l’omicidio di Milena Sutter, avvenuto il 6 maggio 1971. Il film vede Gian Maria Volontè nei panni di Giancarlo Bizanti, redattore-capo de Il Giornale, un quotidiano di destra. Un militante della sinistra extraparlamentare viene addidato come esecutore dell’omicidio scatenando una campagna mediatica snei suoi confronti. La condanna scredita così gli ambienti di sinistra durante le fasi elettorali, favorendo quelli di destra. Quando Bizanti scopre il reale colpevole del delitto, decide di non rivelare la verità finchè non saranno rivelati gli esiti delle elzioni, manovrando così la verità.

Come scriveva Gian Piero Brunetta in Storia del cinema italiano’, il film ha

la capacità di trasmetterci il senso di tensione sociale di temperatura ideologica in aumento e di lotta cieca e senza esclusione di colpi tra le varie forze organizzate, istituzionali e spontanee.

L’opera si rivela un’analisi estremamente attuale sul potere della stampa, mostrando i suoi legami con la politica. Il quinto potere, servendosi di fake news, la cui diffusione è capillare, manovra la verità al fine di manipolare le menti.

Sbatti il Mostro in prima pagina - Locandina

Sbatti il Mostro in prima pagina – Locandina

Un’ importante eredità

In origine Sbatti il Mostro in prima pagina doveva essere diretto da Sergio Donati, ma questo, ritenuto ancora troppo acerbo e inesperto, fu sostiuto da Marco Bellocchio. Il regista eredita così il progetto scritto da Donati, aggiungendo nuovi ruoli e modificando la storia, con l’aiuto di Goffredo Fofi. Bellocchio, la cui testimonianza è raccolta nel libro Il cinema italiano d’oggi (1984) di Goffredo Fofi, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto ad accettare il progetto iniziato da Donati.

Io accettai perché m’interessava un’esperienza di questo genere; saltare su un treno già in marcia, vedere cosa si poteva fare come lavoro strettamente professionale, e anche trasformare il film, che era un giallo sul mondo del giornalismo milanese, in un film di taglio politico.

Sebbene le ambientazioni e gli attori vengano mantenuti, la storia originale viene stravolta. Fofi ha spiegato in poche parole la sua idea del film.

Il mio modello era il Fritz Lang dei piccoli film americani. Una storia veloce che mostrasse il funzionamento del potere dentro i mass-media a partire da un caso di manipolazione politica che era ricalcato su quello di Valpreda

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