‘Jericho’s tail’, esordio di Marcello Caroselli su Prime

La visione del film Jericho’s tail di Marcello Caroselli, mi ha rimandato alla memoria il volume Altre prove di risposte, dell’immenso Erri De Luca. Lo scrittore napoletano ricordava, infatti, che quando ci si appresta a leggere un romanzo, ci si augura che l’opera faccia dimenticare “il peso, il fiato e il respiro. Se ci si accorge che questo non accade, allora il volume cade”.

Parafrasando il suo pensiero, devo (ahimè) affermare che il film d’esordio di Caroselli non mi ha fatto dimenticare il corpo.

L’inizio era, però, promettente e il regista (che compare in scena per quasi tutto il film con una maschera di porcellino sul volto), dalle prime battute, espone la sua visione del mondo.4

Un’opera prima coraggiosa, ma velleitaria

Dopo aver affermato di essere figlio di un lord inglese e di una madre romana, dichiara che il suo sogno è quello di diventare, da consumatore, un imprenditore del settore e il nuovo re del porno amatoriale.

“Sono cresciuto a pane e pornografia”

E dopo aver regalato alcune riflessioni sulla mutazione del consumo del porno, spazzato via, negli ultimi decenni, dall’avanzare del “porno amatoriale”, mostra alcune scene hard (schermate) che lo riprendono mentre filma e fa l’amore con alcune giovani ragazze.

Non siamo però dalle parti del magnifico “Le pornographe” di Bertrand Bonello (2001), interpretato dall’insuperabile Jean Pierre Leaud.

Caroselli, infatti, non regala al suo personaggio alcun ripiegamento su se stesso, né illustra le ragioni che lo spingono a filmare video porno amatoriali, orientati, in maniera non troppo velata, a soddisfare perversioni feticistiche.

Nel corso del film, il protagonista, alla costante ricerca di se stesso, tra un filmino amatoriale e l’altro, prova a contattare le sue ex, con le quali aveva intessuto fugaci relazioni affettive, ma è da tutte  deriso e respinto.

Non bastano gli insistiti riferimenti a La fattoria degli animali di George Orwell e la magia aria Casta Diva di Bellini, per nobilitare un film che ha la velleità di un’opera sperimentale ma che risulta, invece, fin troppo disunito e con  dialoghi privi di profondità.

Jericho’s tail: un regista alla ricerca di se stesso

Va però preso atto del tentativo di Caroselli di cercare nuove strade rispetto a una narrazione tradizionale e di mostrare il protagonista come un regista che, per quanto sfrutti l’universo femminile per darlo in pasto al popolo dei voyeurs, sul finale, mostra la propria fragilità e immaturità affettiva.

Nel cast Pino Quartullo, Valentin Varen, Valery Ferrari, Sibsy Curly, Gaya Piskulica, Silvia Lamberti.