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Bifest

La contadora de peliculas al Bifest 2024: incontro con la regista

Al teatro Marghetita di Bari, si è tenuto un incontro con la regista danese Lone Scherfig

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La contadora de peliculas

Ieri, 19 marzo, al teatro Marghetita di Bari, si è tenuto un incontro con la regista danese Lone Scherfig, autrice de “La contadora de Peliculas”: il suo film in concorso al Bifest 2024 nella sezione Panorama Internazionale. 

La contadora de peliculas | Sinossi

Anni ’60. María Margarita è la più giovane di quattro fratelli di una famiglia che vive in una città mineraria nel deserto di Atacama (Cile). Il momento più speciale della settimana è la domenica, quando vanno tutti al cinema per godersi storie che li trasportano in altri mondi. I genitori della ragazza si rendono presto conto che la ragazza ha un dono molto speciale, un’abilità quasi straordinaria nel raccontare i film. Lo straordinario talento della ragazza si diffonderà in tutto il villaggio, cambiando il destino della sua famiglia mentre il paese si trasforma per sempre.

Le parole della regista Lone Scherfig

Lone Scherfig, per La contadora de peliculas, afferma di essersi ispirata deliberatamente al cinema italiano:

“Spero che guardando il film siano emerse le influenze italiane che permeano il linguaggio cinematografico. In qualche modo c’è anche un’eco, seppur vaga, di Nuovo Cinema Paradiso, sebbene io non abbia voluto proprio deliberatamente rivederlo. Il mio film è ambientato in un altro paese, sullo sfondo una situazione politica completamente differente. Io cercavo l’onestà, autenticità. E quando ripensavo ai momenti più belli a livello cinematografico che potessero fare da traiettoria verso questo film, mi veniva in mente il cinema italiano, che è la mia ispirazione.”

L’autrice, poi, ha parlato del luogo che fa da sfondo alle vicende de La contadora de peliculas.

“Il borgo minerario, la cittadina che fa da sfondo a questo film è una cittadina che esiste, e lo stesso direttore della fotografia ha vinto un premio negli Stati Uniti proprio per l’approccio visivo che  ha avuto nei confronti del luogo. Io credo che questo luogo possa essere filmato una sola volta. E’ impossibile rifare un altro film con lo stesso luogo.”

“In qualche modo il film è la storia di una famiglia disfunzionale, che poi si evolve nella seconda parte del film, portando alla storia di un paese disfunzionale. Quindi la Madre Patria disfunzionale.”

Infine, si è espressa riguardo la scelta degli attori, e la sua esperienza nel lavorare con un cast giovane.

“Ho amato lavorare con i bambini. Sara, che è poi la protagonista, l’ho individuata su Youtube. Lei faceva una parte all’interno di una serie su Youtube a basso budget, girata a Santiago. L’ho vista, e ho detto subito è lei. Ho avuto la sensazione che ha un grande talento, che avrà successo.”

“In Cile le persone amano molto i propri bambini. C’è questo amore viscerale che porta anche i bambini stessi a essere più gentili, molto educati e disciplinati, ma anche calorosi e espansivi. Quando me ne sono andata, è stato difficile salutare tutti, ma ancor di più lo è stato dover salutare i bambini.”

 

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