In concorso al Ca’ Foscari Short Film Festival, è stato presentato il polacco Pierwszy taniec w chmurach – Dancing on a Cloud. Un dramma famigliare, diretto da Michał Mieszczyk, teso e vibrante che mette al centro del suo discorso temi quali la famiglia, gli affetti e le responsabilità dell’essere genitore. Al di là di qualsiasi legame di sangue.
Dancing on a Cloud: la trama
Patryk vive con Maja e con il figlio di lei, Mati, sforzandosi di racimolare – in maniera non sempre legale – qualche soldo per costruire assieme a loro una famiglia. Ma quando il padre del piccolo ricompare dal nulla, apparentemente intenzionato a rientrare nella vita del figlio e, forse, anche della ex compagna, il mondo di Patryk crolla.
Lessico famigliare
Genitorialità e sentimenti, responsabilità e legami di sangue. Di cosa parliamo quando parliamo di famiglia? Sembra giocarsi tutto attorno a questi temi il corto di Michał Mieszczyk, presentato nel concorso internazionale del Ca’ Foscari Short Film Festival. Un dramma ben radicato nella contemporaneità (la guerra tra Russia e Ucraina appena oltre il confine) ma che mette in scena dinamiche universali e fuori dal tempo, dando vita alla tragedia privata di un uomo legato a una donna e, soprattutto, a un bambino di cui non è il padre biologico ma che ha cresciuto come se fosse tale.
Uno sguardo parziale ma rigoroso
Adottando interamente il punto di vista e la frustrazione del suo protagonista prende così vita una storia in cui sono il paradosso e la contraddizione a muovere i destini dei suoi personaggi. Una complessità che il corto riesce a restituire nonostante la parzialità del suo sguardo e malgrado la semplificazione delle psicologie messe in campo. Da quella di Maja, ridotta quasi a un’ingrata incapace di amare davvero chi le è stato vicino nei momenti più difficili, a quella del padre, sorta di antagonista tornato dal figlio solo per ripicca.
Sorretto da una regia vibrante e nervosa, questo spaccato di quotidianità famigliare finisce così per farsi ritratto, seppur parziale, di un mondo dominato da sentimenti e rapporti complessi e contraddittori. Un corto ben poco idilliaco e con i piedi ben piantati a terra, forse non del tutto riuscito ma portatore di uno sguardo crudo e rigoroso che pare già maturo.