Appuntamento a Land’s End è un film di Gilles MacKannon distribuito da Trent Film e presente al cinema dal 25 gennaio. Titolo originale The last bus, ha come protagonisti Timothy Spall (saga di Harry Potter, Turner, Il discorso del re) e Phyllis Logan (Downton Abbey).
Appuntamento a Land’s End è un road movie all’inglese che mescola sapientemente semplicità e imprevisti nel raccontare un viaggio fatto per mantenere una promessa d’amore. Da nord a sud, dalla Scozia fino alla punta più estrema della Cornovaglia, Tom percorre in autobus 874 miglia compiendo una vera e propria impresa, un’odissea della vita e della memoria.
Il protagonista è Tom (Timothy Spall), un ultranovantenne in pensione che ha perso sua moglie, Mary (Phyllis Logan), alla quale fa una promessa in punto di morte. Tom decide di partire da John O’Groats, il villaggio scozzese in cui abita, per ritornare a Land’s End, un paese della Cornovaglia in cui la coppia aveva vissuto felicemente molti anni prima. Tom intraprende così un lungo viaggio in autobus accompagnato dalla sua valigetta e dalle persone incontrate casualmente, che lo aiuteranno a raggiungere la sua meta. Il suo itinerario è punteggiato non solo dai luoghi visitati con Mary, ma anche dai ricordi dell’amore e della perdita di una figlia.
Un viaggio nell’interiorità del passato
Appuntamento a Land’s End è un film drammatico e nostalgico senza l’esagerazione del pathos dovuto a un passato che non ritorna. L’intreccio della pellicola è scandito da continui flashback di breve durata che non seguono necessariamente la linearità temporale del matrimonio di Tom e Mary: sono i ricordi che vengono a galla, un flusso di coscienza proustiano il cui filo conduttore è il giallo del cappotto di Mary, il colore che accompagna la presenza della moglie di Tom anche quando non c’è più. Passato e presente convivono nella medesima sequenza e trovano il loro corrispettivo anche negli oggetti: la cabina telefonica contro il cellulare, la vecchia valigia a mano di Tom, il promemoria delle tappe del viaggio scritto a mano su un quaderno.
Il ritmo è lento, fatto di pause e attese che si focalizzano sulle soggettive di Tom, in cui è espressa tutta la sua interiorità, ma anche la sua solitudine nel presente: i resti di un castello scozzese si ergono solidi e antichi come il volto duro e rugoso del protagonista. Il paesaggio si trasforma nella rappresentazione dell’Io di Tom.
Un mosaico sociale
Il viaggio intimo e individuale di Tom mostra un piccolo affresco della società contemporanea che se per alcuni aspetti è distante dai valori del protagonista, per altri è vicina e partecipe dimostrando che il coraggio, la gentilezza e l’empatia sono comportamenti universali e ancora necessari. Al razzismo e alla violenza di un singolo, risponde una collettività che sostiene Tom nella sua difesa di una donna con il burqa. Gli stranianti paesaggi urbani si ridimensionano nelle pareti della casa della coppia che accoglie Tom dopo che si è addormentato sull’autobus. L’ombrello di uno sconosciuto sotto la pioggia, il passaggio di un uomo di origine ucraina, il viaggio di Tom sono testimoniati dalle riprese dei cellulari e diviene virale con l’hastag #eroedellautobus.
L’altro si dimostra partecipe ed empatico nei confronti dell’impresa che sta compiendo Tom. Tutti hanno voglia di sostenerlo, di aiutarlo e di documentare il suo viaggio. C’è ancora speranza e fiducia da dare a una società che sembra interfacciarsi a volte unicamente con il monitor di un dispositivo mobile.
Un film sulla tenerezza
Appuntamento a Land’s End è un film sulla condivisione e sulla tenerezza, un perfetto bilanciamento di empatia e slancio. Ma alcuni ricordi, così come alcuni momenti non possono essere necessariamente condivisi: esiste uno spazio privato da proteggere. Tom sembra ritornare da solo nell’ultima tappa del suo viaggio; non a caso il titolo originale del film è The last bus. Tom mantiene la promessa e può finalmente tornare in quel luogo intimo e protetto dove c’è solamente Mary ad aspettarlo.