I Peggiori Giorni, film distribuito da Vision Distribution, uscito nelle sale 14 agosto 2023, è ora disponibile su Sky, Now TV e Netflix. Diretto da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, il film è diviso in quattro episodi ambientati in quattro giorni speciali dell'anno
I Peggiori Giornisi presenta come il proseguimento, che in realtà non è tale, de I Migliori Giorni (2022), diretto e sceneggiato alternativamente da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno. In questo capitolo, i due registi hanno nuovamente coinvolto collaboratori di valore nella stesura della sceneggiatura: Marco Bonini, Beatrice Campagna, Andrea Bassi, Gianni Corsi, Salvatore Fazio, Herbert Simone Paragnani. Il film, dopo una valutazione senza particolari lodi o critiche, è ora disponibile anche su Skye Now TV. Inoltre, è posizionato nella Top 10 del catalogo Netflix.
I Peggiori Giorni: La Trama
I Peggiori Giorni dipana la trama su un intreccio narrativo composto da quattro episodi, ognuno con uno sviluppo autonomo e conclusivo. Natale, 1 Maggio, Ferragosto e Halloween diventano le cornici delle vicende, accogliendo i significati spesso trascurati di ciascuna di queste giornate. L’obiettivo è rovesciare tali significati sui personaggi in una veste ipocrita e formalmente convenzionale, riflesso dell’obbligo sterile di rispettare le tradizioni.
Iniziamo con tre fratelli che, durante il Natale, decidono di sorteggiare chi dovrà fare un gesto estremo: donare un rene al padre. Il Primo Maggio, agitato per un imprenditore già in difficoltà finanziarie, si complica ulteriormente con un rapimento orchestrato da un ex dipendente. Quest’ultimo, licenziato ingiustamente, è disposto a tutto pur di ottenere la liquidazione. Il Ferragosto estivo non è solo il momento del barbecue, ma anche dell’acceso conflitto tra diverse classi sociali, con una grigliata come sfondo. I protagonisti sono i figli adolescenti, con i rischi legati a feste ad alto tasso alcolico e al mondo virtuale. Infine, durante Halloween, un mago si ritrova vittima di uno scherzo crudele, scoprendo di essere stato ingaggiato dal suo eterno rivale in amore.
I Peggiori Giorni: Un cammino a ritroso
I Peggiori Giorni rappresenta ciò che ciascuno di noi pensa durante le celebrazioni obbligate, ma raramente osa rivelare. Sotterrare l’ascia di guerra o peccare di onestà è un comportamento tipico del perbenismo che insinua il suo veleno nelle relazioni familiari e non solo, celando un tumulo di polvere sotto il tappeto. Tuttavia, questo tappeto rischia periodicamente di forarsi, permettendo a disagi e insidie di traboccare. In mezzo a questo tumulto repressivo, Bruno e Leo tracciano un percorso che si sviluppa storia dopo storia, abbracciando un cammino non convenzionale che sfida il corso prevedibile della vita, imponendo un’illuminante alternativa.
Natale
Dissacrante e cinica, quest’ingannevole commedia dal dramma intrinseco, comincia dalla spietatezza di tre fratelli, ancorati alla tradizione ma distanti dalla sincerità affettiva. Un padre si sacrifica per i suoi figli, ma è giusto aspettarsi lo stesso da loro? La probabilità di un affetto sincero, di una famiglia che si riunisce secondo la classica ideologia della Famiglia della Mulino Bianco, è crudelmente messa alla prova. Tuttavia, il sadismo che si cela e che emerge lentamente è l’imperativo di una frammentazione dell’ego, come spilli piantati nell’ambigua formalità vissuta durante il Natale. Un padre che gioca al gatto e al topo con i propri figli, chiedendo un rene per un trapianto, rappresenta la lezione impartita a chi parla di sentimenti e buoni propositi, ma si mostra restio a manifestazioni concrete. In netto contrasto con la sacralità del Natale, che pian piano si spegne, assistiamo allo sciogliersi lento di un legame familiare fuorviante.
1° Maggio
In questa seconda trama de I Peggiori Giorni, un imprenditore sull’orlo del baratro e un ex dipendente diventano i protagonisti di una tragedia all’italiana che evoca la memoria della pandemia da Covid-19. Un volo pindarico dalla sfera affettiva a quella professionale unisce due figure nel dramma di una crisi schiacciante, mettendo in risalto il problema economico visto da due prospettive inesorabilmente destinate a scontrarsi come due treni in corsa verso un punto di collisione. L’amarezza dell’imprenditore, oppresso dai debiti dopo una vita di lusso, si scontra traumaticamente con l’ignoto paradigma dell’andare avanti oltre le peripezie di una vita che lascia un vuoto allo stomaco dopo una discesa dalle montagne russe.
I dialoghi, le minacce e le accuse, rivelano due facce della stessa medaglia pronte a sprofondare nell’abisso disperato dell’autocommiserazione. Una valanga di sentimenti assaporati e poi rigettati diventa il collante tra poli opposti, pronti a gesti estremi. Politicamente schierati, condannano il capitalismo senza riconoscerlo come autoindotto, da nemici giurati alla stretta in un tenero abbraccio, condividono lo stesso destino, esemplificando come la totalità possa rappresentare l’individuo, e come quest’ultimo sia esile in assenza della prima.
Fabrizio Bentivoglio e Giuseppe Battiston – I Peggiori Giorni
Ferragosto
I Peggiori Giorni è un film che non lascia indietro nulla nell’Italia dell’epoca corrente. Nel capitolo dedicato alla bella stagione, il Ferragosto diventa l’epicentro di uno scontro tra due famiglie provenienti da estrazioni sociali diverse, entrate in collisione nel tumulto della Generazione Z più infima e corrotta. Cyberbullismo e comportamenti da branco fungono da elementi docimologici per una valutazione legata all’evento di violenza perpetrato da due giovani scapestrati contro una ragazza. Un gioco che ha preso una piega sbagliata, una violenza minimizzata, la mancanza di sensibilizzazione e il divario culturale sono gli ingredienti che permeano la trama di questo terzo episodio.
L’incapacità genitoriale, le lezioni trascurate e un’eccessiva libertà condannano completamente i personaggi, costringendoli a un loop spaziale di confronti sterili, privi di dialogo verso i giovani coinvolti. I giovani, abbandonati ai margini, sono intrappolati nella rete dei social media e nella bambagia del “tutto è concesso”, mentre gli adulti, cauterizzando le ferite, lasciano cicatrici visibili senza cercare una soluzione che possa preparare la pelle dei loro figli a una reale presa di coscienza. Il tratto attuale e didascalico di questa trama si afferma, pur danneggiando la commedia, come un dramma necessario dal quale poter trarre beneficio, seppur con cognizione controcorrente.
Halloween
Il racconto del giorno di Halloween, narrato nelle vicende de I Peggiori Giorni, si aggiunge sul finale del film, lasciando una traccia di riscatto in contrasto con le altre storie intrise di un negativismo ormai ineluttabile. I personaggi sono un uomo depresso per la perdita della moglie, verosimilmente inserito nella piccola borghesia, e sua figlia che cerca di andare avanti dopo il lutto. La depressione che affligge l’uomo per la perdita e la costante ricerca di attenzioni da parte della figlia delineano un sentimento già palese nelle trame precedenti. Tuttavia, a mitigare gli aspetti introspettivi, è il passato che bussa alla porta dell’uomo, che si ritrova a confronto con un vecchio rivale in amore, nel frattempo divenuto ricco e potente.
Questo notevole scarto dalla condizione psicologica mette a confronto le medesime generazioni, sottolineando i confini temporali che, nonostante il loro trascorrere, tendono a invecchiare la persona e, con essa, incancreniscono i sentimenti. L’odio nei confronti di chi ha causato un danno, anche involontariamente, corrode l’animo di chi in quel momento è vulnerabile. Tuttavia, uno spirito innato di riaffermazione e accettazione mette in difficoltà le evidenti insicurezze del magnate, in una lotta di classe superficiale, caratterizzata da sfumature goliardiche ed eccessive, complice dei tempi odierni.
Questa battaglia pone fine a una guerra, dalla quale rinasce la vita. Un estratto meraviglioso che funge da epilogo per l’intero film, il quale, durante la sua intera durata, ha proceduto all’indietro. Esaminando ciò che lasciava alle spalle, ha tracciato una parabola ascendente, attraversando rapidamente le molteplici sfaccettature di una società che deride le proprie peculiarità, riuscendo, sul finire, a svelare una singola ma importante vittoria dei vinti.
Fotoframma de I Peggiori Giorni
La società si erge sul singolo
Il genere cinematografico de I Peggiori Giornioscilla abilmente tra il dramma, camuffato con destrezza da commedia, che in modo repentino si svela all’occorrenza, conferendo una dimensione costante di esaltazione al racconto. L’ardente confronto generazionale e culturale sveste i protagonisti degli affetti e dei concetti più connessi, come quello fondamentale della famiglia. Nel loro stato di vulnerabilità, i personaggi sperimentano le insidie della società, che li avvolge nelle sue dinamiche, riflettendone i tratti di coloro che restano impotenti e, al contempo, svuotati, pur essendone dipendenti e artefici. Una sequenza di afflizioni contemporanee che prospera grazie al nutrimento offerto da coloro che ne subiscono gli effetti. La costante ricerca di cosa fare, come comportarsi le finte sicurezze e l’occultamento delle insicurezze, l’autodeterminazione e l’egoismo, tutte sfumature di una stessa tela che, nei momenti cruciali, escono oltre i confini e colorano la cornice.
Nel secondo episodio de I Peggiori Giorni, l’imprenditore affronta il pensiero di Mark Fisher, sottolineando l’idea di capitolare al capitalismo. Questo concetto, seppur di natura economico-politica, suscita una riflessione persistente che si è sviluppata nel corso degli eventi. L’osservazione dei protagonisti, delle loro storie, dei dualismi a cui si sottopongono e la loro inerzia costante verso gli avvenimenti, portano a riflettere su una terminologia forse banale: capitolare alla società. Pur nella sua apparente banalità, quest’ espressione è grave, potente e forse offensiva nei confronti dei protagonisti delle quattro storie, di cui ben tre si sono concluse in un pessimismo assoluto, lasciando imporre il contesto sociale, per quanto nebuloso e intangibile, graniticamente su effimere entità.
Conclusioni
I Peggiori Giorni, suscita un immediato apprezzamento nei confronti del lavoro svolto da Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, che si sono distinti non solo come attori ma anche come registi, dimostrando abilità nel cogliere gli attimi chiave e conferendo profondità ai sentimenti attraverso un sapiente utilizzo delle musiche, a cura di Maurizio Filardo e Gianluca Misiti. Questi ultimi hanno saputo adattarsi alla volubilità del registro attoriale, spesso in rapida transizione all’interno della stessa scena, regalando una transizione fluida e un taglio netto alle sequenze.
Particolarmente encomiabili sono le interpretazioni dei due registi, unite a quella di Rocco Papaleo, il quale ha sapientemente offerto una doppia interpretazione (depresso/risoluto), la più ostica e impegnativa dell’intera trama.
Quest’opera, che si inserisce in maniera complementare rispetto alla precedente, è degna di apprezzamento per le storie che frammentano la trama, facilitando l’elaborazione anche degli episodi soggettivamente più intensi. L’approccio alla commedia riesce a mitigare i contenuti drammatici, mentre la suddivisione del dramma amplifica le nozioni che emergono, evitando complicazioni concettuali e rendendo la trama accessibile.
In tutta la sua apparente semplicità, I Peggiori Giorni si configura come uno specchio della realtà italiana, incarnando, come direbbe Stanis La Rochelle (Boris), un’essenza troppo italiana, definizione appropriata per un’opera opportunamente autoreferenziale.
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers