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Giornate degli Autori

‘Across’ di Irene Dorigotti

In anteprima mondiale durante le Giornate degli Autori 2023, segmento Notti Veneziane, 'Across' è uno spiritual road movie che attraversa paesaggi, anime e parole alla ricerca del sacro.

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Across

All’interno della sezione delle Notti Veneziane, frutto dell’incontro tra linguaggio cinematografico e altre arti, Across di Irene Dorigotti si presenta come un’opera immersiva di pregio tra gli appuntamenti delle Giornate degli Autori 2023. Animata, scritta, diretta e interpretata dalla cineasta più giovane dell’intera selezione, la pellicola è un viaggio formativo e critico dentro i meandri dell’esistenza. Per scandagliare le questioni dirimenti, ancor prima di cercare risposte.

Se non siamo felici quando sogniamo, che senso ha vivere?, si domanda la regista in un’intervista sul suo documentario precedente, Le grand reve (2022), selezionato al Trento Film Festival.

Irene Dorigotti è un’antropologa visiva. Si occupa di cinema e scrive racconti. Le sue sperimentazioni sul suono e sui sensi, miste alle sue competenze etnografiche, confluiscono in questo lungometraggio che soverchia la realtà, pur rimanendovi avviluppato. Across è prodotto da Start, Rai Cinema, Noha Film e RSI Radiotelevisione svizzera. In anteprima mondiale a Venezia il 3 settembre 2023.

Across | Sinossi ufficiale del documentario

Irene è cresciuta sulle Alpi italiane in una famiglia che amava i viaggi e la cultura scout. Ora, mentre è a Torino per l’esposizione della Sacra Sindone, Irene inizia un nuovo cammino: quello della fede. Il suo viaggio, ricco di incontri giocosi e piccole rivelazioni, trasforma il film in un road movie autenticamente spirituale. Eppure Irene è inquieta, senza risposte alle sue domande – finché la realtà non si trasforma in un universo poetico. Dopo il sincretismo e il clamore del Messico, il trambusto del Vietnam e i templi di Angkor Wat in Cambogia, Irene si allontana dalla religione e abbraccia il sacro.

Sull’incontro tra uomini e natura

Nell’introdurre il film, la regista afferma:

Nella mia vita, un giorno importantissimo che mi ha aiutato a forgiare la mia immaginazione è stato il mio ottavo compleanno, quando mia madre mi ha svegliato presto e mi ha detto: ‘Ora sei pronta!’ Ho aperto il mio regalo di compleanno e c’era un’uniforme da scout e tutta l’attrezzatura.

Irene ha la passione e lo stupore dei sentieri nei boschi, la vertigine amorosa delle alture, la disciplina delle ginocchie scoperte. Cresce sicura di aver trovato Dio nei sentieri percorsi e da percorrere, sempre in compagnia di amici fidati. Quando a vent’anni incontra l’antropologia, qualcosa si rompe, come se il confronto con l’antitesi rendesse la tesi meno inequivocabile. Che questo archibugio nel percorso formativo di Irene abbia coinciso proprio con l’incontro tra uomini e natura, è l’esito lineare di chi cammina primariamente sulle montagne e poi sull’asfalto.

Across

Irene Dorigotti, la regista.

Across parla innanzitutto di questo. Prima c’è la natura, di cui l’uomo è un’appendice. Poi si scoprono gli uomini, le diverse comunità con le loro leggi, abitudini, culture, errori. I viaggi nascono da esigenze di movimento. Pertanto, Irene intraprende un percorso alla ricerca dell’inconciliabile, almeno per noi Occidentali. Un Gesù che parli attraverso le cose della natura e, contemporaneamente, una “concretezza del sacro” da rinvenire nelle congiunzioni umane, sempre collettive.

Dalle strade di Torino al Brasile, dalle tribù native della foresta amazzonica fino a Vitnam e Cambogia, l’arsura di Irene non sembra placarsi. Allora non resta che mettere ordine tra quanto visto, udito, toccato e re-inventarlo – o sognarlo – nel linguaggio cinematografico. Le omografie dei suoi pellegrinaggi si mescolano alle rielaborazioni in digitale e, stratificando ulteriormente, Across si dota anche di materiali d’archivio e parabole familiari.

La veste artistica di un viaggio spirituale

Non si sa bene da dove si inizia e di certo non si finisce. il filosofo italiano Carlo Sini ha dichiarato che:

il reale cominciamento è un’azione, un lavoro, una prassi, consistente nel costante togliersi come inizio: sprofondamento senza fondo nel già iniziato che noi, le nostre immaginazioni, i nostri pensieri, siamo. Il loro divenire in loro stessi fa ogni volta l’inizio, diventa ogni volta il loro inizio. Potremmo dire: diventa ciò che sei, proprio ogni volta operando all’inizio per negarti nel tuo essere l’inizio. Si tratta ogni volta di diventare, appunto, ciò che si è, non di presupporlo come già essente. Si diventa ciò che si è in un cominciamento che non si chiude.

In questo senso, Across si offre allo spettatore in due modi. Come attraversamento interrogante e addentro alla sola ragione del viaggio: viaggiare. Un passaggio senza croci (a-cross), che si tratti dell’eco delle religioni o di liberarsi di altri fardelli. Ma è anche una creazione artistica intessuta di biografismo che, nella sua realizzazione, si fa autobiografia. E così emergendo, si conosce, si tramanda, si distacca da sé per mettersi di nuovo in cammino.

Qui per la pagina ufficiale del film.

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Across

  • Anno: 2023
  • Durata: 77 min
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Irene Dorigotti