Presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, The Caine Mutiny Court-Martial, è l‘ultima opera di William Friedkin, regista americano, morto recentemente all’età di 87 anni. Il film, tratto dalla piece teatrale di Tracy Letts, è il remake de L’ammutinamento del Caine, diretto nel 1954 da Edward Dmytryk, e interpretato da Humprey Bogart.
William Friedkin sposta la vicenda dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri. Protagonista il giovane Stephen Maryk (Jake Lacy,) imbarcato sul dragamine “Caine” , al comando di Philip Francis Queeg, (Kiefer Sutherland), un ufficiale ossessionato dall’ordine e dalla disciplina. Quegg tiranneggia l’equipaggio, con i suoi modi rudi e decisi e il malumore serpeggia sempre più. Un tifone travolge il dragamine e Queeg, sempre più teso e irritabile, perde il controllo della situazione. Maryk lo destituisce dal comando e mette in salvo l’equipaggio. Giunto a terra, è accusato di ammutinamento e spedito alla Corte Marziale.
Gli altri film di William Friedkin
Nato a Chicago il 29 agosto del 1935, esordì nel 1967 con il doc Good times. Fu l’inizio di una lunga carriera dove si distinse per la sua passione per l’horror, il giallo e il poliziesco. Nel 1972 per Il braccio violento della legge fu premiato con cinque Oscar: miglior regia, miglior film, miglior montaggio, miglior sceneggiatura originale e miglior attore protagonista (Gene Hackman).
Il successo internazionale di Friedkin con L’esorcista
Ma a consacrare definitivamente la fama del regista americano fu, nel 1973, L’esorcista (interpretato dall’assatanata Linda Blair), con il quale raggiunse il successo internazionale. Quando uscì in sala L’esorcista, premiato con due Oscar (miglior sceneggiatura e miglior sonoro), creò un grande scompiglio tra gli spettatori che furono colti da svenimenti e crisi di panico. A quei critici che storsero il naso per la durezza di certe scene, senza mezzi termini, replicò:
“Si fotta la critica, questi non sono film per i recensori, è il tuo stomaco che recensisce il film!”
Considerato uno dei miglior horror mai prodotti, L’esorcista fu uno dei maggior campioni d’incasso della storia del cinema e diede vita ad un vero e proprio filone. Tra i registi italici che seguirono la scia Alberto De Martino con L’Anticristo (1974) con Carla Gravina, nei panni della vittima impossessata dal diavolo. Non va dimenticato, però, il film di culto L’esorciccio, diretto e interpretato da Ciccio Ingrassia del 1975.
Al di là dei meriti stilistici, personalmente, ho sempre ritenuto L’esorcista un film culturalmente “sbagliato”, perché, rinfocolando una delle ataviche paure dell’uomo, ha dato corpo, di fatto, alla credenza di stampo medioevale dell’impossessamento demoniaco. Grazie al suo film fu un fiorire di guaritori, maghi ed esorcisti che specularono sull’ignoranza e sulla buonafede di persone poco attrezzate culturalmente.
A mio avviso, le pellicole più riuscite del regista americano sono altre. Con Festa di compleanno per il mio amico Harold , affrontò il tema tabù dell’omosessualità, squarciando il bigotto universo hollywoodiano. Era carico di fascino e mistero Jade, giallo interpretato da una luminosa e magnetica Linda Fiorentino. Leggero, ma divertente, il burlesque Quella notte inventarono lo spogliarello, palpitante Cruising (1980), con Al Pacino, e, soprattutto, magnifico il doc Fritz Lang Interviewed by William Friedkin del 1974. Per i suoi meriti artistici fu premiato nel 2013 con il Leone d’oro alla carriera. Curiosità: Jeanne Moreau, fu la prima delle sue quattro mogli.
L’esorcista di William Friedkin, in versione integrale