Joe Pickettè una serie tv americana neo-western/crime drama basata sulle avventure dell’omonimo personaggio letterario creato da C.J. Box.
Diretta da John Erick Dowdle e Drew Dowdle, l’opera è stata inizialmente prodotta dalla Paramount Television Studios per Spectrum Originals. Si può attualmente reperire su Paramount+, piattaforma su cui è disponibile dal 16 luglio 2023.
Tra i principali membri del cast figurano Michael Dorman (protagonista di altre serie come For All Mankind), Julianna Guill, David Alan Grier, Coley Speaks e Paul Sparks.
La trama di Joe Pickett
Joe (Michael Dorman) è la nuova guardia forestale di Saddlestring, in Wyoming, e deve indagare su un omicidio compiuto vicino casa sua per evitare che la propria famiglia venga coinvolta in un giro di criminalità e pericoli sempre più oscuri e imprevedibili.
L’importanza di chiamarsi Joe Pickett
Ora che il Neo-western torna gradualmente a primeggiare sulle piattaforme streaming con tutta la sua carica ideologica ricca di disillusione e crudo realismo, Joe Pickett ha la possibilità di salire alla ribalta grazie soprattutto alla forza identitaria del suo protagonista.
Cresciuto in un ambiente pieno di violenza e carenze affettive, Joe si è ripromesso di non far mancare assolutamente nulla alla sua famiglia. Ed è per questo che la sua indole integra ed eticamente impeccabile lo induce a lottare in ogni modo possibile contro la corruzione endemica che primeggia nella sua regione, e in particolar modo a Saddlestring.
Il personaggio, abbracciato forse con un po’ troppa sobrietà da Dorman, è frutto non solo di una prolifica mente letteraria, ma di tutto un portato emotivo e sociale che risente del rinnovato interesse nei confronti di una esistenza primigenia e totalmente immersa in una natura incontaminata e selvaggia, tanto cara ai filosofi del paesaggio di area anglosassone e nordamericana.
Sembra quasi che la serie abbia alla radice una struttura essenzialmente manichea e dualistica, dove all’immobile rettitudine valoriale di Joe si contrappone l’infermabile e crudele viltà di individui estremamente egoisti e accattivati dalla possibilità di facile guadagno. Si potrebbe addirittura parlare di una lotta primordiale tra Uomo e Natura, tra l’inveterata dimensione mondana dell’essere umano e la legge inevitabile di un mondo inafferrabile, ben diverso da quello una volta immaginato da Daniel Defoe per il suo Robinson Crusoe.
A tal proposito, si potrebbe quasi parlare di una inversione dei rapporti: se prima c’era una visione essenzialmente ottimistica e spregiudicata del rapporto tra l’essere umano e la Natura, ora invece si preferisce pensare che vi sia la necessità di recuperare un atteggiamento di deferenza verso l’ambiente nel quale siamo immersi. Che questa sensibilità sia frutto di una necessaria maturazione o di un’avvilente commercializzazione dell’attuale etica ecologista è una cosa ancora da chiarire…
Seguendo le giuste coordinate
Ciò che invece risulta piuttosto chiaro è l’estrema malleabilità del genere a cui questa serie appartiene: il Neo-western, così come tutta la storica mitologia della frontiera da cui deriva, è il contesto ideale dove trattare tematiche quali la corruzione, l’ambientalismo, la famiglia e una lunga sfilza di argomenti che fanno volentieri l’occhiolino a un mindset più tradizionale e vicino ai valori nordamericani, ribaltandone tuttavia le logiche e le conclusioni.
Ne risulta dunque uno scontro tra prospettive rinnovate, che hanno fatto di valori temporalmente universali e invalicabili il loro baluardo, e altre passatiste, che ancora supportano una visione stanca e ributtante di quell’affarismo ottimista e ingannevole che da decenni ha contribuito involontariamente a decostruire il meritocratico “sogno americano”.
Seguendo le suddette coordinate, si giunge a una ricca e ammiccante miscela di spunti ideologici, che tuttavia non riescono del tutto a scindersi da una più subdola e sgradita dimensione dell’intrattenimento tipica dei prodotti del circuito mainstream, che indugia in cliché e in strategie narrative parzialmente prevedibili e scarne, già lungamente collaudate in questo caso dalla letteratura gialla.
Probabilmente con Joe Pickett si vuole raggiungere una soglia referenziale minima, ma comunque abbastanza forte da garantire la replicabilità di un nuovo modello televisivo, che si auspica vincente e capace di ispirare altri lavori non necessariamente legati al genere succitato.