Le mie ragazze di carta di Luca Lucini arriva al Festival del cinema di Porretta Terme il 5 Dicembre.
Il film è ambientato alla fine degli anni ’70. Ne è protagonista il giovane Tiberio (Alvise Marascalchi), alla scoperta della città. Suo padre Primo (Andrea Pennacchi) ha avuto l’ambito posto fisso come postino ed è l’inizio per tutta la famiglia di una nuova vita a Treviso.
Il caso vuole che di fronte alla loro nuova casa ci sia un cinema: un’assoluta novità per tutti, la madre Anna (Maja Sansa) compresa. Tiberio diventerà amico proprio del figlio del gestore, Giacomo (Christian Mancin), che lo introdurrà ai piaceri proibiti.
“Le mie ragazze di carta” inizia con gli esami di diploma da adulto del pater familias che corona il sogno di diventare postino. L’arrivo a Treviso, per loro grande città, segna la scoperta di un mondo nuovo, dove la televisione a colori è un segno di prestigio sociale.
Primo, soprattutto grazie al suo lavoro di postino, entrerà in contatto con la strana donna che in realtà è un trans, interpretata da Cristiano Caccamo.
Le mie ragazze di carta racconta la provincia veneta con gli occhi di un ragazzino
Per tutta la famiglia Boccacin Treviso è il nuovo mondo da scoprire. Il tema del porno, incarnato dal personaggio di Milly Italia (Raffaella Di Caprio) è trattato dal regista in Le mie ragazze di carta con molto garbo e delicatezza. La pornostar che diventa virtualmente la fidanzata di Tiberio ha un che di angelico e ricorda in fondo la compianta Moana Pozzi.
“Questa è una sceneggiatura a cui sono particolarmente legato, la prima storia che sento veramente “mia” da quando ho iniziato questa bellissima e stimolante esperienza nel cinema.
Ormai più di 20 anni fa diressi il cortometraggio Il sorriso di Diana, parte del progetto Sei come sei, un lungometraggio sperimentale distribuito dall’istituto Luce. Quel cortometraggio era ideato e sceneggiato da un personaggio curioso, un cuoco di Treviso con una cultura molto vasta che aveva una passione per la scrittura. Era la storia di un ragnetto che si innamorava di una donna, la metafora poetica e geniale di tutti gli amori impossibili.
Quel cortometraggio prodotto da Cattleya ha avuto grande successo, vincendo molti premi in tutto il mondo anche in festival molto importanti (fu presentato proprio a Berlino nel film Sei come sei), ed è grazie a quel corto e alla sensibilità di Mauro Spinelli che di fatto oggi sono un regista di cinema. Qualche tempo dopo gli feci leggere una storia scritta da me, una storia vera del mio passato, la storia di un cinema davanti a casa nel quale ad un tratto non potevo più entrare, senza capire il perché.”
Oltre che una storia di adolescenti, Le mie ragazze di carta è un affresco degli anni ’70 e del boom economico in provincia. Tra i personaggi maschili spicca in un bel ruolo Neri Marcorè, prete e allenatore di rugby a tempo perso, un uomo che non è quello che sembra. Il personaggio del trans, inoltre, è uno dei più riusciti.
La narrazione, all’insegna della leggerezza, traghetta lo spettatore in anni lontani anni luce. I veri meriti di Le mie ragazze di carta sono, infatti, la ricostruzione storica e il viaggio nella memoria, anche per la fotografia di Luan Amelio Ujkai.
Meno riuscito, invece, lo spunto romantico del giovane Tiberio che alla fine diventa solo un espediente troppo scoperto.
Ottimo il cast, in primis Andrea Pennacchi, noto al grande pubblico televisivo per il suo personaggio Pojana, il leghista di Propaganda Live e il sempre bravo Neri Marcorè. E’ una distribuzione: Adler Entertainment .