Nomad Entertainment presenta uno show di sopravvivenza in cui sedici concorrenti, rilasciati sul fiume Neka dell’Alaska, si contenderanno un sostanzioso montepremi: Outlast – Gioco di squadra. Su Netflixdal 10 marzo.
Outlast narra la storia di sedici concorrenti che competono nella tundra desolata dell’Alaska per un montepremi di un milione di dollari. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo dovranno allearsi tra di loro.
Una prova all’insegna della lealtà e della cooperazione
Sottolinea il produttore esecutivo e regista Grant Khaler (produttore di Alone e Castaways)
Gli episodi
Outlast – Gioco di squadra è composto da otto episodi da trenta minuti circa.
Tra cast e selezione
Il cast si è costruito attraverso un manifesto di Netflix su Instagram, che avrebbe catturato l’attenzione dei nostri protagonisti.
“Una sera stavo scorrendo i post di Instagram e ho visto un annuncio che diceva “Possiedi le capacità di sopravvivere qui?” Quattro mesi dopo sono qui.” dice Javier, concorrente dell’Ohio e uno dei primi “lupi solitari” a prendere parte al programma.
“Non so ancora molto di questo show. Ma mi immagino che si tratti di un Hunger Games per adulti” sostiene Andrea concorrente proveniente dal North Carolina.
Alcune di queste dichiarazioni vengo citate nello sneak-peak della serie:
I concorrenti di questo show non sono stati selezionati soltanto in base alle richieste fatte a Netflix.
Infatti si tratta di una selezione mirata sulle esperienze di vita di ognuno dei candidati, che presentano gradi di capacità e skill di sopravvivenza differenti.
L’obiettivo del regista sarebbe stato quello di riformulare l’ambiente selvatico dei lupi, in cui tramite alleanze si creano i branchi, e i lupi solitari sono costretti ad unirsi a dei perfetti sconosciuti.
Curiosità su Outlast – Gioco di squadra
Rispetto a molti reality americani, che siano inerenti o meno come categoria rispetto a Outlast, vi sono delle caratteristiche che non passano inosservate:
Non c’è il televoto. Il concorrente lascia il programma attraverso lo sparo della pistola segnaletica data in precedenza dalla produzione. Solo i più ostinati rimarranno in campo.
A eccezione della cooperazione, ogni stratagemma di vittoria è valido, che si tratti di allearsi con la squadra nemica in segreto e pugnalare i propri compagni di squadra, o di tradire entrambi per assicurarsi una vittoria assoluta.
Tutto ciò rende più pungente e magnetico il rapporto tra spettatore e programma stesso, che non è niente in confronto al freddo che patiranno i nostri concorrenti.
Il regista sostiene:
È l’avidità e il desiderio di vincere contro la compassione e l’empatia. Penso che tutti abbiano quell’angelo e quel demone sulle spalle.