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In home video Lamb con Noomi Rapace

Interpretato da Noomi Rapace, il chiacchierato Lamb di Valdimar Jóhannsson approda in home video.

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Dopo che Wanted lo ha lanciato nelle sale cinematografiche italiane, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibile su supporto dvd Lamb. Rientrato nella shortlist dei migliori film internazionali al premio Oscar, l’assurdo lungometraggio che segna l’esordio registico per l’islandese classe 1978 Valdimar Jóhannsson. Un effettista fattosi tra l’altro le ossa in grandi produzioni hollywoodiane del calibro di Fast & furious 8 e Transformers 4 – L’era dell’estinzione.

Qui impegnato a portare sullo schermo la vicenda di Maria e Ingvar, ovvero Hilmir Snær Guðnason e la Noomi Rapace della trilogia svedese Millennium.

Una coppia sull’orlo di una crisi coniugale che vive in una remota fattoria immersa nella fredda campagna dell’Islanda. Una desolata scenografia rurale che avvolge i due nelle attività quotidiane, dall’accudimento del loro gregge al lavoro della terra. Fino al giorno in cui una delle pecore partorisce un cucciolo che, però, appare immediatamente diverso dagli altri. Un evento a sorpresa che subentra dopo circa mezz’ora di visione di Lamb e di cui è bene non rivelare troppi dettagli.

Perché da un lato lo spettatore si trova d’improvviso dinanzi ad un inaspettato risvolto di sceneggiatura. Dall’altro la situazione in questione provvede a trascinare quello che poteva sembrare un normalissimo dramma familiare in un indefinito territorio cinematografico. Territorio sicuramente infarcito di elementi fantastici, ma sfiorante, al contempo, addirittura l’horror di stampo underground.

Man mano che, tra lenta narrazione divisa in capitoli e silenzi in abbondanza, fa la sua entrata in scena anche un terzo fondamentale personaggio.

Pétur, intcarnato da Björn Hlynur Haraldsson, fratello del protagonista, nonché ex pop star, destinato ad imbattersi con la bizzarra novità di cui si è accennato. Con ottimi effetti speciali, è di conseguenza sul trittico in questione che viene costruito Lamb, caratterizzato da dialoghi ridotti all’osso e da una perennemente grigia atmosfera. Per suggerire cosa? Un’allegoria in fotogrammi riguardante l’accettazione del diverso? Una riflessione sulla bestialità dell’essere umano e la sensibilità della bestia? Tante sono le interpretazioni che si possono dare a quello che è, senza dubbio, uno dei film maggiormente atipici elaborati da grande schermo del terzo millennio. Il cui epilogo ancor più fiabesco, oltretutto, non può fare a meno di spiazzare.

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